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=== Giuliano Scabia === Giuliano Scabia (Padova, 1935), poeta, drammaturgo e romanziere (dal 1973 docente di drammaturgia al DAMS di Bologna) .. è stato il protagonista di alcune tra le esperienze poetiche e teatrali più vive e visionarie degli ultimi venti anni" (Gianni Celati). Ha collaborato con Nono nella scrittura del Diario Italiano, è stato uno degli iniziatori del Nuovo Teatro (Zip, Biennale di Venezia, 1965, con Quartucci e Luzzati) e l'ideatore di situazioni teatrali e comunitarie memorabili, come quelle dell'Ospedale Psichiatrico di Trieste ( di cui parla nel libro Marco Cavallo, Einaudi, 1976), quella con un gruppo di attoristudenti attraverso l'Appennino emiliano (di cui parla nel libro Il Gorilla Quadrumàno, Feltrinelli, 1974), o quella de Il Diavolo e il suo Angelo (1979-1985) attraverso paesi e città. Negli ultimi tempi ha quasi completato i circa trenta testi (commedie, lettere, poemi, racconti) che costituiscono il ciclo del Teatro Vagante, un teatro raccontabile oltre che rappresentabile, che frequentemente va in giro a recitare da solo, in case di conoscenti e amici, in piccole comunità che si formano per ascoltare, seguendolo a volte in lunghe camminate nei boschi. Il lavoro sulla lingua compiuto attraverso la ricerca teatrale è confluito nei romanzi In capo al mondo (Einaudi, 1990), Nane Oca (Einaudi, 1992) e Lorenzo e Cedlia (Einaudi, 2000) che insieme alle Lettere a Dorothea configurano l'unicità di Scabia come narratore. Nel 1995 ha pubblicato Il poeta albero (Einaudi, 1995), poesie e disegni (a trent'anni di distanza dalla prima raccolta, Padrone & Servo, D'Urso Sciascia, 1964), e nel 2003 Opera della notte (Einaudi), libri di poesie in cui è racchiusa la forma più intensa del suo itinerario di scrittore, "uno dei pochi e dei migliori che sia dato di leggere." (Folco Portinari). Marginale e centrale nel panorama letterario, maestro segreto di molti, Scabia comincia a essere riconosciuto come uno dei grandi scrittori viventi, "forse il più grande drammaturgo oggi da noi" (Gianfranco Capitta), "uno dei pochi, forse l'unico scrittore mitico in circolazione" (Marco Belpoliti), "capace di pensare il teatro per quello che è nella sua istanza primitiva... cioè come visione di ciò che lega gli uomini agli dei, il cielo alla terra" (Gianni Celati), "viandante in un tempo sospeso dove si può ancora sperare di entrare in una foresta e trovarvi magari delle fate e poi discutere di comunismo" (Paolo Mauri), con "una prospettiva oggi del tutto controcorrente, ma che ha sempre perseguito nella sua lunga attività di narratore, poeta e uomo di teatro: il raccontare come farmaco necessario alla vita." (Giovanni Pacchiano). Tra gli altri libri pubblicati: All'improvviso & Zip, Einaudi, 1967; Commedia armoniosa del cielo e dell'inferno, Einaudi, 1972; Forse un drago nascerà, Emme, 1973; Teatro nello spazio degli scontri, Bulzoni, 1973; L'animazione teatrale (con Eugenia Casini-Ropa), Guaraldi, 1978; Dfre fare badare (con Massimo Marino), La Casa Usher, 1981; Il Diavolo e il suo Angelo preceduto dalla Lettera a Dorothea, La Casa Usher, 1982; Scontri generali, Einaudi 1983; Teatro con bosco e animali, Einaudi, 1987; Fantastica visione, Feltrinelli, 1988; L'insurrezione dei semi, Ubulibri, 2000; Lettere a un lupo, Casagrande, 2001; Visioni di Gesù con Afrodite, Ubulibri, 2004
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