1992

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Enti promotore[modifica | modifica sorgente]

Locandina Anteprima per il cinema indipendente italiano, 1992

COMUNE DI BELLARIA IGEA MARINA, ASSESSORATO ALLA CULTURA, MINISTERO DEL TURISMO E DELLO SPETTACOLO, REGIONE EMILIA ROMAGNA, AZIENDA DI PROMOZIONE TURISTICA DEL CIRCONDARIO DI RIMINI

Comitato scientifico[modifica | modifica sorgente]

Morando Morandini (Presidente), Antonio Bernardi (Vice Presidente), Luigi Barberini, Antonio Costa, Enrico Ghezzi, Gianfranco Miro Gori, Marzia Milanesi, Mario Sesti, Roberto Silvestri, Gianni Volpi

Direzione[modifica | modifica sorgente]

  • Direzione artistica: Luigi Barberini, Enrico Ghezzi, Morando Morandini, Gianni Volpi
  • Direttore organizzativo: Gianfranco Miro Gori
  • Segreteria e catalogo: Nicoletta Donati, Annamaria Gradara, Andrea Menghi
  • Ufficio stampa: Marzia Milanesi
  • Amministrazione e servizi tecnici: Saverio Gori

Presentazione[modifica | modifica sorgente]

Di Antonio Bernardi

Dieci anni: buon compleanno Anteprima! Auguri dagli amici sempre più numerosi e inversamente proporzionali ai detrattori. A questa veneranda età, un festival può rischiare di diventare un’istituzione, può perdersi nella babele di rassegne in cui il cinema è venuto ad essere oggetto di culto come non mai, mentre le sale son sempre più‘ “deserte e sempre maggiormente dedite nel programmare quei pochi titoli che “tirano”. E per contro 3 era visto. t tanto spazio dedicato sui media allo spettacolo, mai, SÌ, erano viste tanto diversificate proposte spettacolari nei entri come nelle periferie. Eppure il cinema sopravvive a fatica e trova in rassegne come la nostra la forza necessaria per guardare al proprio futuro, che è futuro di idee ma anche di autori e di mezzi. E a ben vedere, l’immaginario .che si esprime nel cinema spettacolare di oggi (sia quello dichiaratamente commerciale che quello che da marginale e minore ha saputo diventare centrale), è. «prevalentemente esorcistico, nel senso’ che volutamente dimentica di essere tale e diventa volontà feroce di non affrontare il problema. Ristretto a un quotidiano povero e profondamente deturpato, si può ben dire che solo il comico (dalla variante orrifica alla demenziale) tenta ancora di esprimere una qualche interpretazione del reale. Ed allora Anteprima ’92 per coltivare la propria maturità (ma evitando di teorizzare linee di tendenza) pratica l’esplorazione ad ampio raggio di questi settori, dedicando all’ “orrore” il tema/pretesto di questa edizione e riservando alla satira un'apposita sezione. Contenuti motivatamente attuali per uno spazio che vuole comunque restare a disposizione del Cinema Indipendente e di quei giovani autori che sanno ancora porsi la questione, nell’assenza di prospettive credibili, di difendere i luoghi della propria marginalità. Anteprima afferma e diffonde questa marginalità non come ruolo consolatorio ma come luogo e identità di un ruolo che punta alla propria affermazione. Crediamo giusto sottolinearlo, al di là di ogni celebrazione e dei risultati raggiunti, come asse teorico portante della nostra rassegna. Per parte nostra l'impegno nel qualificare Anteprima senza snaturare i caratteri ma con rinnovata attenzione ai rapporti con enti e privati che possano agevolarne la crescita.

DIECI ANNI PRIMA / SONO NATO, MA...[modifica | modifica sorgente]

Di Enrico Ghezzi

Si dice così nelle narrazioni, si scrive, si legge nei cartelli dei cronologici dei film: dieci anni prima. Non è “dieci anni fa”, non ci si pone nel presente da cui si parla ma, proprio come al cinema, o più “in alto” (in un punto da cui sia possibile giocare a immaginare la valle del tempo, o fingere di raccontarla), o comunque in un luogo lontano dal presente, un luogo da cui il presente appaia un punto in quel flusso parallelo (parallelo alla nostra vita che è stratificazione scultorea, corpo mutante del tempo) che è il tempo. Fedele ai suoi limiti (cinema indipendente italiano), fedele alle sue contaminazioni (cinema che in realtà vuol dire video, vuol dire frammento, vuol dire tentativo; indipendenza che può voler dire indigenza ma anche stato mentale che permette semplicemente a un autore o a un'immagine di non conservare alcuna traccia della committenza o della ricchezza che li promuovono; italiano che vuol dire anche retrospettive straniere, (che risulta scelta quasi paradossalmente elitaria, in uno spazio/tempo che d’estate è uno dei più turisticamente poliglotti e multinazionali, la costa adriatica), Anteprima è tecnicamente sempre meno un’anteprima. Sono diversi, nel territorio e nel calendario, i momenti in cui questo cinema si manifesta pubblicamente in Italia, compreso quel luogo/momento che è la televisione. Se esiste ormai un vero e proprio circuito fisso di sale/festival in tutto il mondo, attraverso cui passano nell’arco di un paio d’anni tutte o quasi tutte le produzioni d’autore (non necessariamente difficili o d’avanguardia), molte delle quali alla fine tristemente o quasi naturalmente o felicemente realizzate solo in quella distribuzione festivaliera e poi nel passaggio televisivo, lo stesso accade per il piccolo cinema e video indipendente. Paradosso pericoloso. L’incerto, il nascente, che a sua volta in qualche modo si cristallizza, gira di festival in festival, si ferma nello stato intermedio (e per questo vitale) in cui è, 0 in cui era, quando questo “esserci” si protrae troppo a lungo, come se le larve fingessero di essere farfalle. Oppure è vero anche il contrario. Il lavorìo sordamente gioioso o gioiosamente subalterno e briciolesco intrapreso da dieci anni a Bellaria (il più basso e elemosinesco dei contributi della più piccola delle reti televisive al più piccolo e indipendente dei piccoli film d’autore italiani per un passaggio tv eccede tranquillamente tutto il budget complessivo del nostro festival) ha prodotto anche un circuito di desideri non frenetici e non megalomani, di consapevolezza ora economica ora creativa che sceglie un itinerario trasversale non necessariamente e ideologicamente underground, che pratica il tempo del troppo presto troppo tardi sapendo che il cinema sta tutto in questo scarto, in questa impossibilità temporale, permettendosi di (non) invecchiare dentro di esso. Stupefacente e confortante è per esempio la costanza di Cinico Tv dei palermitani Ciprì e Maresco (che qualunque produttore cinematografico appena attento al baluginare delle immagini anche in tv dovrebbe già aver peraltro subissato di proposte), che restano fedeli alla loro infedeltà allo schema tipico del rapporto tra l’autore indipendente e l’istituzione/miraggio che è il cinema; mantenendo un rapporto con l’istituzione non-miraggio che è la tv in Italia e con il vortice di linguaggi che è la tv nel mondo; sapendo che il loro nulla lì trova il suo pubblico piccolo e enorme, il suo unico sacrificio (o martirio, o santificazione); producendo un video che è il cinema più cinema che si possa vedere oggi; secernendo una miriade di corti che può già riempire una notte intera meglio della filmografia di un autore affermato. Dieci anni prima. Dieci festival fa, 1983. A Venezia, nella famigerata sezione De Sica, c’era anche Testadura di Daniele Segre, di nuovo a Venezia quest'anno in una sezione analoga (le mattinate ...) e presenza ripetuta e apprezzata a Bellaria, anzi vincitore nel 1984 con Vite di ballatoio (e un altro nome iperbellariese, Soldini, è a Venezia con un “corto”). Nell’anno di trionfo morte risurrezione autoriale del Prenom Carmen di Godard iperpremiato dalla giuria di Bernardo Bertolucci, a Venezia 1983 c’era in concorso il Pupi Avati di Una gita scolastica, e forse a qualcuno sembrò una scelta coraggiosa. Avati è in concorso anche quest'anno, ma in concorso ci sono anche i due esordi assoluti di Grimaldi e di Martone, una scelta coraggiosa sicuramente. E questa estate delle esplosioni di Falcone e Borsellino (scriviamolo, ce lo ricorderemo) è anche quella in cui il cinema italiano (un po’ più) “giovane” sembra esplodere: molti film da selezionare, molti film nei festival, molti film ancora in produzione, molti capitali che escono a volte non si sa (0 non si vuol sapere) da dove, qualche produttore, anche molto entusiasmo. Ma è buffo leggere ancora i nomi sparsi nelle sezioni veneziane di nove anni e dieci festival “prima”. Col Centro Sperimentale (quest'anno retrospettivato qui in schegge e provini, anche stranieri e “apolidi” per fortuna) c'erano Gaudino (già con il primo Aldis, poi a Bellaria e poi di nuovo a Venezia in altri anni e altre versioni, film meteora di un decennio, che ancora blocca la gente a bocca aperta intravisto di notte in tv) e la Archibugi, con la scuola Gaumont esordivano in corto Carlei e Luchetti, veniva fischiato alla De Sica l’oscarino di dieci anni dopo Salvatores col primo film, e al primo film arrivavano anche Mazzucco e Barzini, e si vedeva un unicum come Amore tossico; Ghezzi e Giusti presentavano i caroselli d'autore col titolo di Corti comici e Corti firmati. A Bellaria aveva vinto Come dire di Fumagalli, comunque un bel titolo, una bella incertezza. Avrebbero in seguito “vinto” perfino dei cortometraggi, con scandalo dei benpensanti da regolamento. E quest’incertezza è mantenuta, come sola identità di un’ Anteprima che appunto non lo è più, che è ormai parte di un discorso diffuso. Insieme con quella sfida al desiderio di fare che si deve concentrare nel concorso dei tre minuti (sperando che anche uno solo dei “tre minuti” possa per qualcuno giustificare dieci anni di Bellaria ...?). Povero, e contaminato (lontano dal rigore obbligato della “povertà”) il “momento Bellaria” può adesso forse puntare ad essere, oltre che “rassegna”, un punto archimedeo da cui con leggerezza far “levare” in aria proposte invenzioni urli di immagini. Senza mai cadere nel ruolo terribile evocato in un film bellissimo di Ozu (nel 1932, sessant'anni prima), il ruolo del “Padre” che i figli vedono fare il giullare nel filmino familiare dell’industriale suo datore di lavoro. (Il giorno dopo padre e figli tristissimamente “si riconciliano”; noi vorremmo rimanere non riconciliati). Il titolo del film è Sono nato, ma ...

Concorso Anteprima[modifica | modifica sorgente]

Premio casa rossa[modifica | modifica sorgente]

Sguardi[modifica | modifica sorgente]

Concorso 3 minuti a tema fisso (orrore)[modifica | modifica sorgente]

  • I tre coltelli di Claudio Alberti
  • L’urlo di Alessandro Amaducci
  • Risvegli di Alberto Anile
  • Horror vacui di Gianfranco Anzalone, Umberto De Paola
  • Costanza di Pietro Balla
  • Senza notizie di Carlo Beltrami, Gianni Beltrami
  • Death watch di Alain Bichon
  • Verrà la morte di Alain Bichon
  • Notte di Luca Bottoni
  • Mommy di Marco Bragaglia
  • Il vuoto di Marco Caldiron
  • Per un’ora d'amore di Giancarlo Campagnani
  • Il bacio di Umberto Cantone
  • Il girotondo di Daniele Cascella
  • Quotidiano metropolitano di Emanuele Chiappa, Fabio Ferrari
  • Silenziose carogne rapaci di Francesco Colonnelli
  • Vanno e vengono di Alfonso Cometti
  • L’orrore di Nicola Coppo, Andrea Saccardo
  • Confessioni di Luigi Corsetti, Nadia Savoldelli
  • Afa di Alessandra Cozzolino
  • Ad libitum di Salvo Cuccia
  • Ti amo ti sbrano di Paolo Curtoni
  • Lord Byron di Carlo Da Prato
  • Miriam di Dario Dalboni
  • No thing di Anselmo De Filippis
  • Fetus di Paolo Doppieri
  • Quattro milioni di italiani non dormono di Luca Faggioli
  • Horroroma di Gianni Farina
  • Caso clinico di degenza illimitata di Marco Fontana
  • Orrore di Silvana Furfari
  • Merda di Francesco Gabellini
  • Nature 01 di Enzo Genesini
  • Dylan Dog di Elio Gentile
  • Il gobbo di Stefano Giottoli, Daniele Rossi
  • Assassinio allo specchio del gruppo Coltelli a Scatti
  • Sogno 625 di Giorgio Jerman
  • La linea spezzata di Nicola Lombardi
  • I love video di Fabio Maiello
  • Orrore umano di Silvana Martina
  • Il dono di Giovanni Matarazzo
  • L'ultima notte di Andrea Minoglio
  • Cosanostra di Francesco Montelli
  • Una notte rumorosa di Massimiliano Moretti
  • La passione della carne di Maria Giannina Mura
  • Niente di serio di Roberto Ongaro
  • Sabbie di Benedetto Parisi
  • Ho visto un uomo e una donna di Lorenzo Perrone
  • Ogni tre minuti nel mondo di Lorenzo Perrone
  • Precordi di Monica Petracci, Giovanna Zanchini
  • Beautiful di Valter Pietrantozzi, Marco Pipere
  • Drilling di Maurizio Pleuteri
  • Metaphor di Sergio Porro
  • Cuore di mamma di Marco Pozzi
  • Eros di Alberto Pucci
  • Rex tremendae di Raffaele Rago
  • Maiali di Antonio Recchioni, Massimo Ventura
  • Il vampiro di Daniela Robuschi
  • La cosa reale di Giancarlo Rolandi
  • Il look intelligente di Daniele Rossi, A. Trossero, B. Fabbri
  • Traumax di Marco Saccani
  • Volevamo Biancaneve di Stefano Saccomani
  • Visioni di Fabio Salerno
  • Horror vacui di Schermo Bianco
  • Il racconto dei testimoni di Schermo Bianco
  • Sulla strada di Schermo Bianco
  • Voodoo? di Alberto Senini, Luca Elmi
  • Effetto Italia di Claudio Serughetti
  • Fetidissima stercora mundi di Claudio Serughetti
  • Videomostri di Giovanni Spada
  • Progetti Futuri di William Strali
  • L’orrore di Davide Troncossi
  • Ritratt... ilo di Romano Usai
  • Blatta circa horror di Ageo Valdesalici, Benedetto Valdesalici
  • HDTV di Suka
  • Senza titolo di Alberto Zabban, Paolo Soravia
  • TVC 15 di Guglielmo Zanette
  • Samantha (the killing dream) di Maurizio Zoffoli
  • La cucina di Nerio Zonca, Graziano Genoni

Concorso metropoli balneare[modifica | modifica sorgente]

Concorso una lacrima sul riso[modifica | modifica sorgente]

  • Fil Rouge di Giuseppe Ascione, Domenico Lazzaro
  • Americani e tedeschi conquistano un prezioso lembo di terra di Lido Bettarini
  • Il signor Pantaleoni e signora Vanda arrivano a
  • Firenze di Lido Bettarini
  • Mommy di Marco Bragaglia
  • Ciao Mamma di Francesco Caligiuri
  • L'intervista (scoop) di Francesco Caligiuri
  • Repertorio facoltativo (ovvero non tocchi quel tasto) di Francesco Caligiuri
  • Telesantalucia di Domenico Ciruzzi
  • Prossima fermata Rimini di Giorgio Comaschi, Camilla Missio
  • Drinker di Enzo D’Alò
  • Felice e la signora Federici di Anna Di Francisca
  • Felice e le domestiche di Anna Di Francisca
  • ZZZZ di Stefano Dongetti, Alessandro Coleschi
  • Il campione di Guglielmo Finazzer
  • La pantetilica di Guglielmo Finazzer
  • Attenti a quei tre di Gianluca Greco
  • La ballata dell’impiccato di Francesco Lanza
  • Controspot di Francesco Mazzuoli
  • Paradise spot di William Molducci
  • Il grande mare di Maurizio Mosetti
  • Extracomunitari: duepertrenta di Marco Pozzi
  • La leggenda del bambino Gesù di Virgilio Prosperi
  • Tele Santacrocifissa - Intervallo di Virgilio Prosperi
  • Una lacrima... sul riso di Alberto Pucci
  • Communist... il sogno di una cosa di David Riondino, Antonio Catania
  • Gioia di vivere di Marco Riva, Stefano Amadori
  • Ombre e rivoluzione di Marco Riva, Stefano Amadori
  • Il gobbo di Daniele Rossi, Stefano Giottoli
  • Il look intelligente di Daniele Rossi, A. Trossero, B. Fabbri
  • Traumax di Marco Saccani
  • Altrove negli alberi un soffio di Dominique Smersu
  • Soltanto amore di TNT Productions
  • Gilberto Zucocec e la sua vita di Gianfranco Tondini, Danilo Conti
  • Rerum vulgarium fragmenta CXXXIV di Massimiliano Valli
  • La finta di Alberto Zabban, Paolo Soravia
  • Chieti di Guglielmo Zanette

Retrospettiva il centro sperimentale di cinematografia[modifica | modifica sorgente]

  • Ormai è l’alba (1952) di Riccardo Pazzaglia
  • Passeggiata di buon mattino (1953) di Folco Quilici
  • Roma ‘38 (1954) di Sergio Capogna
  • Provino di Claudia Cardinale (1957)
  • Il nemico (1958) di Gianfranco Mingozzi
  • Appunti di regia sul corso di Luigi Comencini (1959)
  • Giovanna dei macelli (1960) di Laura Di Nola
  • Incontro di notte (o Antiorfeo) (1960) di Liliana Cavani
  • La colpa e la pena (1961) di Marco Bellocchio
  • Étude (1961) di Istvan Gaal
  • Danza macabra (1962) di Gustavo Dahl
  • La veglia (1962) di Silvano Agosti
  • Uno due e tre (1966) di Emidio Greco
  • Comitati politici (1971) di Gianni Baratto, Luca Bramanti
  • In punto di morte (1971) di Mario Garriba
  • Merci Mariù (1974) di Vito Zagarrio
  • Anais Nin: pagine dal diario (1978) di Giorgia De Negri
  • L'origine della notte e della luna (1978) di un gruppo di lavoro del CSC
  • La guerra appena finita (1983)di Francesca Archibugi
  • Attraverso lo specchio (1987)di Massimo Martella, Gianluca Greco
  • Riflessi (1987) di Mohamed Haidyr Majeed, Gianfranco Isernia
  • Pas-ta-shoot-ah! (1987) di Maurizio Forestieri
  • Sintonie notturne (1987) di Massimo Martella
  • Tre scherzi per viola (1987) di Alberto D'Amico
  • Volo vivace (1989) di Francesco Martini
  • Piazza del Popolo (1990) di Federico Ramundo
  • Roma intorno a Roma (1990) di Carlo Sparanero
  • Scacco al re (1990) di Marilisa Calò
  • Ciuff ciuff (1990) di Francesco Martini
  • Sniff-sniff scratch-scratch (1990) di Max Forestieri
  • Vacanze d’ Egitto (1990) di Gianfranco Pannone
  • Dettagli di cera (1991) di Mariano Lamberti
  • Parigi 900 (1991) di Francesca Ravello De Santis
  • Permesso di soggiorno (1991) di Andrea Gropplero
  • La vasca (1991) di Michele Rovini

Il terzo occhio[modifica | modifica sorgente]

Un'esperienza didattica presso l'Archivio del cinema indipendente italiano. A cura dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Bellaria-Igea Marina.

Il Terzo Occhio è quello che ci nasce dentro, ogni qualvolta appoggiamo lo sguardo su una macchina da ripresa con l’intenzione di raccontare una Storia Un filtro, un modo di vedere le cose distaccato e personale, che può diventare una lama affilatissima, capace di ritagliare dalla realtà quotidiana tante storie di altissimo contenuto drammatico. Nel suo primo anno di attività, il laboratorio ha voluto esplorare i codici di questo narrare iconico; una sorta di alfabetizzazione di base sulla quale sviluppare i percorsi futuri. Il percorso didattico proposto, oltre ad analizzare le regole grammaticali e sintattiche del linguaggio video, prevedeva una serie di provocazioni atte a stimolare la personale elaborazione di idee-film da parte dei partecipanti. Il laboratorio è quindi diventato nella parte finale uno spazio proposta, un punto d’incontro dove esporre liberamente i propri progetti di documentazione o i propri dubbi di percorso. Quindici partecipanti, sette soggetti presentati, dei quali tre sono diventati prodotti video, che abbiamo il piacere di presentare all’attenzione de pubblico di Anteprima come contributo tangibile e risultato a breve termine del nostro lavoro, che continuerà nei prossimi anni, alla ricerca di quegli elementi che possono determinare la buona riuscita comunicativa, drammatica ed emozionale di un racconto.

Di Paolo Mantelli, responsabile del laboratorio.

Spazio Aperto[modifica | modifica sorgente]

Premi[modifica | modifica sorgente]

  • Premio Casa Rossa al miglior film indipendente dell'anno a Uova di garofano di Silvano Agosti
  • Gabbiano d'oro a Il vecchio dentro di Antonio Rezza
  • Gabbiano d'argento Odeon TV a La casa rosa di Roberta Brambilla
  • Premio APT al miglior film sulla Metropoli balneare a Gran bordel di Giovanni Mazzanti
  • Concorso Tre minuti a tema fisso - Orrore a Costanza di Pietro Balla, Fetus di Paolo Doppieri e Cosanostra di Francesco Montelli