2005

Enti Promotori[modifica | modifica sorgente]
- Comune di Bellaria Igea Marina
- Assessorato alla Cultura
- Ministero per i Beni e le Attività Culturali
- Direzione generale per il cinema
- Regione Emilia Romagna
- Provincia di Rimini
- Sindaco: Gianni Scenna
- Assessore allo Cultura: Antonio Bernardi
- Dirigente Settore Cultura: Italo Cecchini
Direzione[modifica | modifica sorgente]
- Direzione Artistica: Antonio Costa, Morando Morandini, Daniele Segre
- Direzione organizzativa: Antonio Tolo
- Segreteria, ricerca film: Nicoletta Casali, Cristina Gori,, Giorgia Lauari
- Catalogo, immagine: Antonio Toto
- Traduzioni: Giorgia Lazzari
- Ufficio Stampa: Moira Miele, Diana Massarotto, Paolo Pagliarani (stampa locale)
- Ufficio ospitalità: Giorgia Lazzari
- Foto di copertina: Nicoletta Casali
- Sigla: Donato Sansone
- Proiezioni: Brenno Miselli, Angela Miselli, Stefano Pacciani, Fausto Salomoni
- Proiezioni video: Zelig audiovisivi
- Sottotitoli virtuali a cura di: Zero in Condotta (www.microcinema.it)
Giurie[modifica | modifica sorgente]
- Giuria del concorso anteprima: Aisha Cerami, Umberto Curi, Antonello Fassari, Bruno Fornara, Mario Monicelli, Domenico Starnone
- Giuria distribuzione: Maurizio Cau, Antonello, Centomani, Filippo D'Angelo, Simonetta Della Croce, Bruno Fornara, Angelo Signorelli
- Giuria del Premio Casa Rossa: Edoardo Bruno, Maurizio Cabona, Paolo D'Agostini, Silvio Danese, Fabio Ferzetti, Aldo Fittante, Bruno Fornara, Emanuela Martini, Roberto Nepoti, Cristiana Paternò, Alberto Pezzetta, Maurizio Porro, Adelina Preziosi
- Giuria del concorso 150" a tema fisso: Luciana Litizzetto, Curzio Maltese, Neri Marcorè
Presentazione[modifica | modifica sorgente]
di Gianni Scenna (Sindaco) e Antonio Bernardi (Assessore alla cultura)
Ogni anno in più per Anteprima è motivo di orgoglio per la città di Bellaria Igea Marina che, resistendo caparbiamente alle tante difficoltà, torna puntuale a svolgere il suo ruolo di promozione del giovane cinema italiano. Bellaria Igea Marina si assunse questo compito, in quasi totale solitudine, 23 anni fa. Una generazione di registi è passata da Bellaria Igea Marina. Qualcuno addirittura, e pensiamo a Daniele Segre, dopo aver vinto il nostro concorso, è passato dall'altra parte della 'barricata', divenendo uno dei nostri direttori. A lui e altri altri membri della direzione, Antonio Costa e Morando Morandini, va il nostro ringraziamento, per l'impegno e la passione che profondono non solo nell'allestire ogni anno un ricco programma, ma anche nel dar corpo a quelle attività collaterali e di sviluppo che abbiamo chiamato permanenti. Alcuni prodotti, esempi concreti di quello cui tali attività possono dar vita, saranno presentati anche quest'anno nella sezione Cinema per la realtà. l'Amministrazione Comunale crede molto nelle capacità di stimolo e sviluppo, non solo culturale ma anche economico, di queste attività ed è impegnata per dar loro continuità, anche attivando relazioni e rapporti stabili con altre Amministrazioni, prime fra tutte la Regione Emilia Romagna e la Provincia di Rimini. Un esempio concreto di questa collaborazione sarà il workshop di scrittura per lo schermo che il Comune di Bellaria Igea Marina ospiterà nel prossimo autunno. Il programma di questa ventitreesima edizione si presenta stimolante e interessante, a partire dalla festa di compleanno per un film poco conosciuto della produzione di Pupi Avati. Il Festival conferma il suo interesse e la sua attenzione per i temi sociali e affronta la spinosa questione del disagio psichiatrico e del suo controllo sociale. A questo proposito vogliamo ringraziare il dott. Marcello Tonini, direttore generale, e il dott. Angelo Fioritti, direttore sanitario, dell'ASL di Rimini per il sostegno dato all'iniziativa. E poi, i tradizionali Concorso Anteprima, 150 secondi a tema fisso e il Premio Casa Rossa completano gli ingredienti per una bella festa del cinema. In ultimo, ma non per importanza, vorremmo ringraziare tutte le ragazze della segreteria per il loro, a volte invisibile, sempre prezioso, lavoro. Senza il quale non potremmo augurarvi buon'Anteprima.
Si va avanti, con qualche novità[modifica | modifica sorgente]
di Morando Morandini
Quando nel 2002, dopo un quadriennio monarchico, il Bellaria Film Festival ritornò alla sua primitiva forma repubblicana, il nostro triumvirato si propose due obiettivi principali: 1) intensificare i rapporti di Anteprima con l'Università di Bologna, la Scuola Nazionale di Cinema di Roma e altri istitui universitari e cinetecari; 2) creare le premesse per dare inizio, nei fatti e non soltanto a parole, alle attività permanenti sul territorio per trasformare in una istituzione permanente un festival "mordi e fuggi" - vetrina annuale e magari trampolino di lancio per giovani registi indipendenti - che dura quattro giorni, seppur intensi. Come e quanto in questo trienne si è riusciti a realizzare gli obiettivi? In che misura possiamo dirci soddisfatti del nostro lavoro? Sul primo punto la risposta è affermativa sebbene ci si proponga di allargare in futuro i rapporti con altri istituti pubblici e privati. Sul secondo punto la soddisfazione è parziale. C'è anzitutto la realtà del quotidiano Videomagazine che, per tre giorni di proiezioni, ha coinvolto in tre anni più di 200 studenti. Il loro lavoro si è svolto con la supervisione e gli stimoli di Daniele Segre che nella direzione di Anteprima è la lancia irroratrice nel campo potenziale delle attività permanenti. E' un progetto innovativo, concreto, visibile, destinato a finire nell'archivio del festival e diventare una componente della sua memoria storica, coniugando i temi della formazione (degli studenti, potenziali future leve del settore audiovisivo) e dell'identità (quella di Anteprima e degli studenti stessi). Il Videomagazine è già stato richiesto da molte emittenti televisive locali. Almeno un altro festival nazionale ha proposto a Segre di replicarlo nel suo ambito, offerta sinora respinta. Il Videomagazine ha influito anche sui rapporti con gli istituti medi inferiori di Bellaria i cui studenti hanno potuto seguire gli incontri con noti esponenti del mondo del cinema e dello spettacolo. Per limitarci ai presenti nell'edizione 2004, ricordiamo i nomi di Giuseppe (edema, Michel Chion, Michele Emmer, Amedeo Fago, Giuliano Scabia. Non poche le novità di questa 23• edizione. In parallelo alla consueta Festa di compleanno dedicata a Pupi Avati con La Mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1975), terzo film, tra i più originali e bizzarri del suo itinerario sul registro del grottesco, nell'ambito del Cinema civile sarà presentato il documentario Matti da slegare (1975) di Agosti, Bellocchio, Rulli, Petraglia, insieme con altri film di argomento psichiatrico tra cui il recupero dell'antesignano Regard sur la folie {1962) di Mario Ruspali. Molti sguardi sulla follia, insomma. Un'altra iniziativa che si affianca, estendendola, alla tradizionale rassegna del Premio Casa Rossa è la proposta di alcuni lungometraggi italiani di fiction che non hanno ancora trovato una distribuzione sul mercato. Sono delle vere anteprime, d'altronde in linea con la nostra insegna. Ne abbiamo limitato il numero per tre ragioni: la mancanza di spazio/tempo nel palinsesto; la fedeltà al principio di un "passo per volta"; l'attesa di un primo riscontro sul giornalismo scritto e radiotelevisivo. Contrariamente alla stampa locale, la disattenzione - un silenzio assordante - che da anni dedicano al Bellaria Film Festival i grandi giornali nazionali ci dispiace, ma non ci stupisce. Conosciamo bene la deriva mercantile, modaiola e subculturale di cui da molto tempo patiscono le loro pagine di Cultura & Spettacolo. Non abbiamo celebratissime mezze calzette TV da esporre. Nonostante il grave ritardo con cui si è varata questa 23° edizione, imputabile a varie circostanze locali (anche di politica elettorale), la partecipazione è stata folta, anche troppo rispetto al breve tempo a disposizione per la selezione. Abbiamo esaminato 230 video-film (dai 5 ai 106 minuti) di cui 56 firmati da donne (8 in coppia con maschietti). La scelta per il concorso - dove ne sono sati ammessi tre dozzine - fu più difficile del solito: la qualità media, specialmente tra i documentari, ci è parsa in rialzo rispetto al passato prossimo. E' una constatazione lusinghiera per gli autori e per Anteprima, ma ci ha creato più di un problema - nelle omissioni più che per le ammissioni - anche per tenere in equilibrio le proporzioni tra fiction e documentario. Non senza rimpianti e probabilmente non senza qualche errore di valutazione, s'è cercato di rimediare con le selezioni fuori concorso, col rischio di affollare il palinsesto. Per far posto ai meritevoli avremmo avuto bisogno di un giorno in più, richiesta inopportuna da fare all'amministrazione di Bellaria con i chiari di luna che incombono sull'Italia di oggi.
L'altro circuito[modifica | modifica sorgente]
di Bruno Fornara
Le trasformazioni, velocissime, nel mercato delle sale e dell'offerta cinematografica sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. L'apparizione, non come i funghi ma quasi, dei multiplex di periferia ha messo in crisi le sale monoschermo di città. Il pubblico giovanile si sposta nei multiplex, la vecchie sale faticano a trovare spettatori, resistono sia pure con un certo affanno le sale cittadine d'essai, gli spettatori si fanno i conti in tasca e scoprono che costa parecchio andare al cinema soprattutto se ci si va con tutta la famiglia, scoprono anche che allora è meglio comprarsi un dvd, magari in edicola. Sono pochi nell'arco di una stagione i film di grosso richiamo spettacolare che riescono a riportare in sala il grande pubblico, il cinema italiano arranca, molti film italiani e stranieri, anche buoni, riescono appena appena a mettere il naso nelle sale che vengono subito sostituiti con altri film che si spera esercitino più richiamo sul pubblico, parecchi film meritevoli di attenzione e segnalati dalla critica non riescono neppure ad arrivare in sala e girano soltanto nel circuito dei festival. Questa, a grandi linee, è dunque la situazione generale: si allarga la rete dei multiplex, le sale cittadine sono in difficoltà, il circuito d'essai per ora resiste, si espande con andatura esponenziale il cinema domestico in dvd. Non è tutto: c'è da aggiungere un altro settore, che di solito nelle analisi economiche del panorama cinematografico non viene preso in considerazione. Esiste, e resiste piuttosto bene, nel nostro paese, un altro circuito dedicato per intero al buon cinema. Lo si chiami circuito culturale o alternativo, dei cineforum e dei circoli del cinema, lo si chiami come si vuole, sta di fatto che ci sono qualche centinaio di punti di visione e di offerta (dai 300 ai 400) che si occupano del cinema e dei film di buon livello, recenti o classici, editi o inediti, lunghi o corti, di fiction o documentaristici. Non si fa molto caso a questo circuito perché non si impone in termini economici e perché vive silenziosamente e abbastanza tranquillamente. Eppure, soprattutto nelle città medie e nelle piccole cittadine di provincia, è in questo circuito che vivono e sopravvivono i film più interessanti. È in queste sale, dove in genere il buon film arriva una sera la settimana, che il pubblico trova un'offerta doc e può vedere quei film di cui le sale commerciali e i multiplex non si curano. È in queste sale che il rapporto tra chi organizza un cineforum o programma un cineclub si fonda su un legame fiduciario: offerta di buon cinema a prezzi ragionevoli, spesso molto bassi, possibilità di vedere film interessanti che altrimenti non si vedrebbero da nessun'altra parte. L'idea allora è ovvia. Perché non cercare di immettere in questo circuito, disponibile alle novità e a tutto ciò che non riesce ad affacciarsi sugli schermi normali, proprio quei lavori che, passati in qualche festival, poi si perdono lungo la strada che dai festival dovrebbe portarli nelle sale? Ogni anno, a Venezia, Torino, Pesaro, Bergamo, Bellaria, in tutti i posti dove si dà la possibilità di venire alla luce a un piccolo film, lungo o corto, di fiction o di testimonianza documentaria, succede di incontrare dei lavori che uno, vedendoli, pensa: ecco, questo andrebbe bene per il nostro circuito. E invece il film scompare, magari riappare in qualche serata qua e là, ma non riesce ad avere una circolazione minimamente sicura. L:idea che Daniele Segre e gli altri amici di Bellaria ci hanno proposto è semplice: una giuria composta da un gruppetto di persone che lavorano nelle sale del circuito culturale vede i film presentati a Bellaria, ne scelgono un mazzetto e li propongono ai cineforum e ai cineclub, a tutte le sale del circuito culturale dove questi film possono incontrare il pubblico di cui vanno in cerca. Vedremo come va, ci vorrà un po' di rodaggio, ma l'idea è semplice e buona. Proviamo a portare i più interessanti lavori dei giovani registi italiani a un pubblico che li aspetta con curiosità. I film ci sono, le sale anche, il pubblico pure. Partiamo.
Concorso Anteprima[modifica | modifica sorgente]
- 3mm di Alessandro Maresca
- Al mare di Vito Palmieri
- Aqua di Sarah Beltrani
- Bella Ciao, le silence des communistes di Paolo Zagaglia
- Capodanno a Kiev, intervista al poeta di Giovanni Rubino
- Che fine ha fatto Joe? di Fabio Martina
- Un cinese a Roma di Gianfranco Giagni
- La città del silenzio di Riccardo De Cal
- Come prima di Mirko Locatelli
- Di madre in figlia di Fabiana Sargentini
- Di notte di Walter Riccarelli
- Di prima scelta di Valentina Delia Di Domenico
- E:D:E:N di Fabio & Fabio
- Flor da Baixa di Mauro Santini
- Fumo di Ippolito Chiarello
- Fuori servizio di Maurizio Cohen
- lo mi chiamo Tommaso di Filippo Soldi
- "Maria" di Valeria Baldan
- Mio fratello Yan di Massimiliano e Gianluca De Serio
- La morte mi fa ridere, la vita no! Piero di Livorno di di Claudio Di Mambro, Luca Mandrile, Umberto Migliaccio
- Motoboy di César Meneghetti e Elisabetta Pandimiglio
- Mrs. Flo ... nightmare! di Pasquale Del Castello e Sandra Pastore
- Nanà di Giuseppe Varlotta
- Nessuno è perfetto di Sebastiano Leddi
- Non vedo l'ora di Barbara Folchitto e Giulia Troiano
- Il Palombaro di Valentino Murgese e Riccardo Farina
- Per Agnese di Massimo Cappelli
- Quintosole di Marcellino De Baggis
- Rlfiuto di Lucio Zagaria
- Santiago di Paolo Borraccetti
- Senza tempo di Antonio Bellia e Giacomo Iuculano
- Il sogno di Nando di Fabrizio Colucci
- Solo per oggi di Andrea De Sica e Francesca Manieri