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=== Jean-Frangois Lyotard (1924-1998) === Jean-Frangois Lyotard è nato a Parigi nel 1924. “Agrégé” di filosofia nel 1950 e “docteur ès lettres” nel 1971, ha svolto attività di ricerca e di insegnamento alla Sorbonne, a Nanterre, al CNRS e all'Université de Paris VIII (Vincennes, Sain Denis) dove divenne professore emerito dal 1984. Ha insegnato inoltre in varie Università all’estero (Stati Uniti, Danimarca, Canada, Italia, Brasile e Germania). Ha svolto lavoro politico nel gruppo prima nel “Socialisme ou barbarie”, poi a “Pouvoir ouvrier”. Interprete dei testi di Marx e di Freud, Lyotard fece largo uso del concetto di economia libidinale, attraverso il quale si adoperò per dimostrare quanto di passionale c'è nell'economia politica e di politico nelle passioni. Tra le sue opere vanno ricordate: La phénoménologie, P.U.F., Paris 1954; Discours, figure, Klincksieck, Paris 1971; Economie libidinale, Minuit, Paris 1974 (trad. it. Economia libidinale, Colportage, Firenze 1978); Dérives à partir de Marx et Freud, U.G.E. 10/18, Paris 1973 (trad. it. A partire da Marx e Freud, Multhipla, Milano 1979); La condition postmoderne, Minuit, Paris 1979 (trad. it. La condizione postmoderna, Feltrinelli, Milano 1981); Le différend, Minuit, Paris 1984 (trad. it. Il dissidio, Feltrinelli, Milano 1985); L'enthousiasme. La critique kantienne de l'histoire, Galilée Paris, 1986; Heidegger et les juif, Galilée, Paris, 1988; La guerre des Algériens, Ecrits 1956-1963, Galilée, Paris 1989; Lectures d'enfance, Galilée, Paris 1991; Signé Malraux, Grasset, Paris 1996. Ordinatore della mostra Les Immateriaux presso il Centre Georges Pompidou di Parigi nel 1985, Lyotard si è occupato intensamente della produzione artistica contemporanea: Les Transformateurs Duchamp. Galilée, Paris 1977; Essai sur le secret dans l'oeuvre de Baruchello, Galilée, Paris, 1982 (trad. it. La pittura del segreto nell'epoca post moderna, Baruchello, Feltrinelli, Milano 1982) L’Assassinat de l’expérience par la peinture, Monory, Le Castor Astral, Paris 1984; Legons sur l'Analytique du sublime: Kant, Critique de la faculté de juger, Galilée, Paris 1991. Tra le sue opere, una delle più celebri è sicuramente La condizione postmoderna. Con questo libro Lyotard definisce quale peculiarità della società “postmoderna” la fine delle grandi narrazioni metafisiche (illuminismo, idealismo, marxismo) che hanno giustificato ideologicamente la coesione sociale e ne hanno ispirato, nella modernità, le utopie rivoluzionarie. La ricerca di Lyotard degli ultimi anni si è concentrata sul problema dei criteri di giudizio e di legittimazione che abbiano valore locale e non più universale: è questa la direzione intrapresa con indagini sul ruolo della razionalità pratica e la rivalutazione del “sublime” come categoria critica del reale. Lyotard si occupò di cinema tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta con una serie di seminari e di sperimentazioni audiovisive, in collaborazione con Dominique Avron, Claudine Eyzikman, Guy Fihman che poi proseguirono autonomamente il loro lavoro di cineasti e ricercatori. Da queste esperienze è nato il testo teorico L'acinéma (in Cinéma: théorie, lectures, numero speciale della “Revue d'Esthétique”, Klinksieck, Paris 1973) e una serie di sperimentazioni cine-video, la principale delle quali è L’autre scène (1969-1972) sulla relazione tra lavoro onirico e lavoro filmico. Da tutto questo ha preso avvio l’esperienza della Paris Film Coop-Cinédoc, alla quale è stata dedicata la restrospettiva del Bellaria Film Festival del 2002. Lyotard è morto a Parigi nel 1998 all’età di 74 anni.
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