Vai al contenuto
Menu principale
Menu principale
sposta nella barra laterale
nascondi
Navigazione
Pagina principale
Ultime modifiche
Una pagina a caso
Aiuto su MediaWiki
Ricerca
Ricerca
registrati
entra
Strumenti personali
registrati
entra
Pagine per utenti anonimi
ulteriori informazioni
contributi
discussioni
Modifica di
2003
(sezione)
Pagina
Discussione
italiano
Leggi
Modifica
Modifica sorgente
Cronologia
Strumenti
Strumenti
sposta nella barra laterale
nascondi
Azioni
Leggi
Modifica
Modifica sorgente
Cronologia
Generale
Puntano qui
Modifiche correlate
Pagine speciali
Informazioni pagina
Attenzione:
non hai effettuato l'accesso. Se effettuerai delle modifiche il tuo indirizzo IP sarà visibile pubblicamente. Se
accedi
o
crei un'utenza
, le tue modifiche saranno attribuite al tuo nome utente, insieme ad altri benefici.
Controllo anti-spam.
NON
riempirlo!
== Resistere == Ventunesimo compleanno del Bellaria Film Festival-Anteprima per il cinema indipendente italiano, e secondo anno del triumvirato composto, oltre che dal padre fondatore Morando Morandini, da Antonio Costa e Daniele Segre. Un tempo, a ventun anni, si diventava maggiorenni. Oggi lo si diventa un po’ prima, ma resta sempre valido il detto che è facile fare il primo film, ma è con il secondo che cominciano i guai. Guai non sono mancati: inutile fare l'elenco... Dopo l’espansionistico motto allargare l'orizzonte dello scorso anno (che a conti fatti è stato realizzato), la riduzione del budget e i tempi infausti ci inducono ad adottarne un altro, attuale in tutti i sensi: resistere... Lo scorso anno, pur nel rispetto della tradizione di Anteprima, si è riusciti effettivamente ad aggiungere nuove aree di interesse; in particolare, ci sono state aperture significative ad una dimensione di documentazione e di intervento, secondo la formula “cinema utile”, introdotta con il contributo determinante di Daniele Segre. Essa viene riproposta quest'anno: in collaborazione con l'Agenzia Redattore Sociale, verranno presentati film e video sull'handicap e sui rifugiati politici (tra questi Piovono mucche di Luca Vendruscolo). Dedicate all'attualità sono le anteprime o riproposte, tra le quali vanno segnalati Firenze, il nostro domani, il film collettivo montato da Franco Giraldi sulla manifestazione dei no-global a Firenze, e Sintonie di primavera, documentario sulla guerra dell'Iraq realizzato dagli studenti della Scuola Nazionale di Cinema. Strettamente collegato a queste sezioni, il concorso Cinema per la realtà: verranno selezionate le migliori sceneggiature sul tema “Lavori flessibili, vite precarie” e i vincitori potranno realizzare i loro video a Bellaria-Igea Marina, fruendo dell'assistenza e dell'ospitalità dell'Ente locale. I video così realizzati lo scorso anno, Stranieri no-strani e Samir e Slavko (il tema era “Stranieri”) verranno proiettati nella presente edizione e poi fatti circolare nel territorio. Risulta potenziato il rapporto con le Università e la Scuola Nazionale di Cinema: altre sedi, oltre al DAMS di Bologna e la SNC, hanno selezionato gli studenti che, sotto la direzione di Segre, realizzeranno il videomagazine che ogni sera presenterà al pubblico una documentazione sugli eventi del festival. In collaborazione con la CUC (Consulta Universitaria peri l Cinema), vengono riproposti gli incontri “I mestieri del cinema” (tra i docenti di quest'anno, i registi Franco Giraldi e Marco Puccioni, il direttore della fotografia Paolo Ferrari, il produttore Mario Mazzarotto, il critico Alberto Crespi e l'editore Dino Audino). Le opere inviate alla selezione per il concorso Anteprima sono state 467, contro le 332 dello scorso anno, con un incremento di oltre il 30%. Quanto a provenienza, 68 sono le province italiane rappresentate. Lo storico primato dell'Emilia Romagna viene clamorosamente ribaltato: Roma risulta in testa con 119 opere, contro le 59 complessive dell'Emilia Romagna (che è il numero di opere inviate dalla sola Milano). 15 sono le opere provenienti dall'estero, con un forte incremento rispetto allo scorso anno (più che effetto della nostra apertura alla Svizzera Italiana, ci sembra che il fenomeno sia legato alla maggior circolazione dei nostri studenti in programmi Erasmus e simili). Le opere ammesse al concorso sono state 38. Per documentare la varietà (ma anche la qualità) della partecipazione, abbiamo dovuto organizzare varie sezioni fuori concorso: come sempre nutrita quella dedicata a fatti e persone del cinema, della musica e del teatro (“A partire dallo spettacolo”), ma lavori molto interessanti sono presenti anche nelle sezione del cinema d'animazione (“Stati d'animazione”), in quella delle produzioni “assistite” da scuole e laboratori (“Senza cattedra”), oltre che in quella dei documentari particolarmente attenti all'attualità (“Storie di immigrati”, Attualità”). Il programma segue nelle sue grandi linee l'impostazione messa a punto lo scorso anno, cercando di mantenere i livelli della precedente edizione, nonostante la diminuzione delle risorse. Non ci sono novità nell'evento che forse più appassiona il pubblico: il concorso per un video a tema di 150" (quest'anno è Sospetto l'argomento da trattare). Lo stesso si può dire del Premio Casa Rossa, il riconoscimento che il Bellaria Film Festival riserva ai film italiani della scorsa stagione, attraverso un referendum tra i critici delle maggiori testate. Come già lo scorso anno, Anteprima ripropone la proiezione di tutti i film selezionati per il Casa Rossa, dal momento che essi spesso appartengono a quella categoria di film invisibili (ahinoi in preoccupante aumento), scarsamente visti dagli stessi addetti ai lavori. Gli scrittori e i loro rapporti con il cinema sono il filo conduttore dell'edizione di quest'anno. Alessandro Baricco, uno scrittore con significati legami con il cinema, fa parte della giuria (gli altri componenti sono Pierre Todeschini, Wilma Labate, Carla Cattani, rt ) Edoardo Sanguineti, uno dei padri fondatori del Gruppo 63, è il coautore della sceneggiatura del film cui è dedicata la festa di compleanno: Non ho tempo (1973) di Ansano Giannarelli. Per quanto prodotto dalla Rai come sceneggiato, Giannarelli dovette attendere il successo di Cannes prima che l'Ente pubblico prendesse la decisione di programmare il suo lavoro (quest'anno non è capitato qualcosa di simile anche a La meglio gioventù di Giordana?). Il film di Giannarelli affrontava un tema difficile, i rapporti tra scienza e società attraverso la biografia del matematico francese Evariste Galois (1811-1832). E lo faceva attraverso una ricerca sul linguaggio filmico che, nonostante quanto si andava predicando allora, restò all'epoca piuttosto isolata. Un motivo di più per ritornare su questa significativa esperienza che non ha molti uguali nella storia del nostro cinema. Il compleanno sarà anche l'occasione per una tavola rotonda sui rapporti tra cinema e scienza, alla quale parteciperà, oltre a Giannarelli e ad insegnanti impegnati nel piano nazionale per il cinema nella scuola, il matematico Michele Emmer. A Gianni Celati, è dedicato l'evento speciale, “Il cinema delle pianure”, con la presentazione di tre film-documentari realizzati dallo scrittore tra il 91 e il 2003 (Strada provinciale delle anime, Il mondo di Luigi Ghirri, Case sparse): un'altra occasione per riflettere sul problematico rapporto tra letteratura e cinema. Infine a un filosofo con forti interessi in campo estetico, Jean- Frangois Lyotard (1934-1998), è dedicata la retrospettiva che solitamente riserviamo al cinema di ricerca: a trent'anni dalla sua uscita, pubblichiamo in catalogo la traduzione italiana del suo saggio L'acinéma (1973), un testo che è nato nel clima della sperimentazione del dopo ‘68 e che, attraverso un fitto intreccio tra riflessione teorica e pratica sperimentale, è diventato un punto di riferimento essenziale dell'avanguardia francese degli anni settanta (alla quale era dedicata la retrospettiva Paris Films Coop dello scorso anno). Mercoledì 2 aprile al cinema Anteo di Milano la cerimonia di addio al docente e critico di cinema Alberto Farassino, amico assiduo di “Anteprima”, fu aperta da queste parole di Morando Morandini. Le pubblichiamo per ricordare l'amico scomparso. Da qualche anno mi capita di usare un'espressione: “il malinconico privilegio dell'età”. Non posso invocarlo per giustificare la mia presenza qui, oggi. Non lo è e, se lo fosse, ne farei volentieri a meno. Sono spinto da un dovere, da una necessità, da un dolore. S'usa dire che la perdita di un'amico c'impoverisce. Spesso è soltanto una frase retorica, presto rimossa e scancellata dalla terribile e banale, ma irrefutabile constatazione che la vita continua. Pochi di voi, però, hanno l'età per capire bene che la morte di una persona cara può essere sentita come un'ingiustizia alla quale ci si ribella. È il dolore dell'ingiustizia che provai quando morì Enzo Ungari che non aveva ancora 40 anni oppure Gianni Buttafava quando ne aveva poco più di 50. Con una differenza, però. In questi casi la notizia mi colpì come una fiondata che veniva da lontano, di sorpresa. Per Alberto è qualcosa di annunciato da mesi. Lo sapevo io, lo sapevamo in tanti, lo sapeva pure lui. Quando l'incontravo, sino a poche settimane fa, alle prime di qualche film e lo salutavo come se nulla gli fosse successo, soltanto il pudore e il disagio m‘impedivano di andare ad abbracciarlo. Ogni volta, mi pentivo della mia mancanza di coraggio. Da anni, quando penso alla morte, mi tornano in mente i versi di Cardarelli: «Morte, non mi ghermire / ma da lontano annunciati / e da amica mi prendi / come l'estrema delle mie abitudini.» Ma nel caso di Alberto sarebbe un sogno impossibile e, forse, un augurio insopportabile. Non sono qui per fare l'elogio di Alberto Farassino. Altri lo faranno meglio di me che non lo conoscevo abbastanza a fondo. So, però, che le grandi civiltà sono quelle che riconciliano la vita con la morte. Perciò sono qui per dire il mio, il nostro affetto a Fulvia e a Viola. A loro siamo vicini oggi, e lo saremo in un domani quando potremo a lungo parlare con loro di Alberto, e ascoltarle parlare di lui. Come capita a tutti, Alberto sarà veramente morto soltanto quando sarà scomparsa l'ultima persona che lo conosceva, che lo stimava, che gli voleva bene.
Oggetto:
Per favore tieni presente che tutti i contributi a Wiki - Archivio per il cinema indipendente italiano possono essere modificati, stravolti o cancellati da altri contributori. Se non vuoi che i tuoi testi possano essere alterati, allora non inserirli.
Inviando il testo dichiari inoltre, sotto tua responsabilità, che è stato scritto da te personalmente oppure è stato copiato da una fonte di pubblico dominio o similarmente libera (vedi
My wiki:Copyright
per maggiori dettagli).
Non inviare materiale protetto da copyright senza autorizzazione!
Annulla
Guida
(si apre in una nuova finestra)
Toggle limited content width