1994: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 11: | Riga 11: | ||
== Direzione == | == Direzione == | ||
Direzione artistica: Antonio Costa Enrico Ghezzi Morando Morandini Roberto Silvestri | Direzione artistica: Antonio Costa, Enrico Ghezzi, Morando Morandini, Roberto Silvestri | ||
Direzione organizzativa: Gianfranco Miro Gori | Direzione organizzativa: Gianfranco Miro Gori |
Versione delle 22:39, 4 mar 2025

Ente promotore
Comune di Bellaria Igea Marina - Assessorato alla cultura - Archivio del cinema indipendente italiano - Presidenza del Consiglio dei Ministri - Regione Emilia Romagna
Titolo
Anteprima per il cinema indipendente italiano
Date
3 - 8 Giugno 1994
Direzione
Direzione artistica: Antonio Costa, Enrico Ghezzi, Morando Morandini, Roberto Silvestri
Direzione organizzativa: Gianfranco Miro Gori
Organizzazione
Segreteria e catalogo: Andrea Menghi Simona Fabbri Paola Gori Annamaria Gradara
Ufficio stampa: Marzia Milanesi
Amministrazione e servizi tecnici: Saverio Gori
Traduzioni simultanee: Sonia Sanviti
Anteprima News: Paolo Pagliarani Mariachiara Pioppo
Hanno collaborato: Catia Donini Mirko Ricci Marco Tomasin
Living Pictures è a cura di: Antonio Costa Cristina Valenti
Bad Girls è a cura di: Giulia D’Agnolo Vallan Roberto Silvestri
Prima della rivoluzione... trent'anni dopo è a cura di: Morando Morandini
Un ringraziamento a: Pietro Ricciardelli, The Film Company Angelo Libertini, Cineteca Nazionale Mario Musumeci, Cineteca Nazionale Cineteca Italiana Osvaldo De Nunzio, ASAC Telepiù Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza Fabrizio Pozzili, edizioni Socrates Gianni Manzella Roberto Cuppone Elfi Reiter e Paolo Gandolfi, DAMS Bologna Franco Quadri Marco Maria Gazzano
Giuria
La giuria del Concorso Anteprima: Lucilla Albano Anna Bonaiuto Marisa Fabbri Sandra Lischi Fabrizia Ramondino
Premi
Premi Casa Rossa: miglior regia: Bruno Bigoni, Veleno
miglior attrice protagonista: Penelope Cruz, La Ribelle
miglior attore protagonista ex aequo: Renato Carpentieri, 80MQ Carlo Colnaghi, Veleno
miglior contributo tecnico: Luca Bigazzi, Veleno
Presentazione
di Antonio Berardi (Assessore alla cultura)
«È affetto da grave malattia si non si sa che cosa sia. Si guarda i pollici a uno a uno e addolora che non ne ha ventuno». (Marcello Marchesi)
Il Cinema si avvia verso il centenario, mentre il video come forma espressiva sta abbandonando a fatica l’adolescen- za; siamo pronti a tutto. In questa fase intrigante variamo la dodicesima edizione di Anteprima con occhi puntati al passato e al futuro, ten- tando sintesi possibili del presente. Se affiora il sospetto che tutto attorno a noi cambi perché nulla cambi, ci dedichere- moallarealtàcome humus, non panacea. Ci sostiene un barlume di fede nelcinema come sperimentazione nonostante il mercato abbia ormai colpito al cuore, conla sperimentazione, anche la propria necessità di idee originali, di prototipi. Per rompere la gabbia del reiterato e della noia, dell’«ideologia dei conti», diamo ancora una volta visibilità al Ci- nemaIndipendente; ancora novità a piene mani (d’opere e di sguardi, appunto) con i soli limiti dati alle nostre fantasie, dal carattere della rassegna e da un budget che lentamente lievita (mai abbastan- za?). L’anticipo sulla data, da agosto a giugno, è una piccola audacia che riposiziona il festival anche rispetto ad un contesto locale ingiustamente parco d’attenzio- ni, peraltro notevoli a livello nazionale. L’omaggio a Bernardo Bertolucci di Prima della rivoluzione inaugura un modo diverso di creare l’evento, riaggregando una troupe dopo trent’an- ni per ritrovare il clima di rapporti e professionalità nati attorno alla creazio- ne del film, bell'esempio di produzione indipendente. Il dilatare dai soliti cinque a sei giorni la rassegna, il potenziamento del Premio Casa Rossa ed il potenziamento delle strutture con la nuova sala al Palazzo del Turismo, le iniziative collaterali, sono concreti segni di maggiorattenzione e di una crescita di Anteprima ponderata e costante. E, oltre al festival, si sviluppal’ Archivio del Cinema Indipendente sia come emeroteca che come sistemadi relazioni meno occasionali, attraverso la collabo- razione a rassegne sull’intero territorio nazionale e il consolidamento di rappor- ti con archivi e cineteche in ambito re- gionale, senza nulla togliere alla propria funzione propulsiva della realtà locale. Verrebbe facile paragonare i festival del cinema, soprattutto i maggiori, all’equi- valente di quel che nel passato erano i pellegrinaggi: riti collettivi fatti di viaggi, sacre liturgie e adunate ecumeniche; da Lourdes a Cannes il passo è breve. I moderni pellegrini del culto dell’im- magine partono speranzosi ma tornano a casa con qualche «visione» in mente, un paio di souvenir e la valigia colma di inevitabili delusioni. Colpa delle Tv? del dominio delle cinematografie più forti? o di un preva- lente conformismo che ha conquistato i responsabili dei festival? Anteprima è ancora (e sempre più) un laboratorio, si pone ancora il compito di scovare e far conoscere i talenti non a ciò ancora affermati e continua a dare spa- zio che per altri 5 è banalmente marginale. Così facendo, armati della spavalderia dei piccoli, diamo un contributo ad al- lungare la vita al grande vecchio, ormai confuso dalla magia del totem a ventun pollici.
Introduzione
Testi e contesto, di Antonio Costa
Lo spostamento di Anteprima dall’ulti- madecade di agosto all’inizio di giugno, per quanto previsto da tempo, ha certamente influito sul numero complessivo di opere presentate perla selezione: poco più di 150 contro le 220 dello scorso anno. I filmmakers abituali della nostra rassegna hanno avuto meno tempo per approntare l’edizione di nuove opere. Di conseguenza sono diminuiti i lavori ammessi in concorso: 25 contro i 34 della passata edizione, con una leggera diminuzione percentuale. La tradizionale cornice entro cui si colloca il concorso trova una conferma e, semmai, una più precisa articolazione. Tanto che è forse limitativo chiamarla cornice: al Premio Casa Rossa e al concorso a tema fisso, si affiancano la retrospettiva (Living Pictures), la sezione di mezzanotte (Bad Girls) e l’omaggio a Prima della rivoluzione. La sezione speciale, con la quale si individua tra le opere inviate una linea di tendenza degna di essere evidenziata, è stata mantenuta. Lo scorso anno si chiamava «Viaggi dentro lo spettacolo», dato l’alto numero di lavori dedicati al cinema, teatro, danza (tema ben rappresentato anche quest’anno, soprattutto per il cinema). Questa volta si è ripreso il titolo di una precedente edizione, «Viaggi in Italia». Non si tratta di un mero contenitore di documentari dove è più facile isolare o esaltare l’aspetto tematico: e, certo, sappiamo tutti quanta voglia ci sia di capire che tipo di Italia si senta, oggi, il bisogno di visitare, di riprendere!. Ma forse è possibile individuare quest'anno anche una maggior attenzione ad aspetti strutturali del testo audiovisivo, una certa tendenza a lavorare sulla dimensione temporale: non solo il tempo passato (e perduto), ma anche il tempo ripetitivo, seriale della mappa, del catalogo, della registrazione di eventi (penso in particolare a Simonetta Fadda e Gianluca Greco). La sezione retrospettiva, con la quale si è cominciato lo scorso anno (con la personale di Alberto Grifi) a ripercorrere il cinema alternativo degli anni sessanta settanta, propone un’altra rassegna di cinema e video del/e sul Living Theatre, vale a dire un momento forte di interazione tra teatro e cinema, tra pratiche specifiche e scelte di fondo. Dal cinema underground di Jonas Mekas ai flussi di memoria di Nam June Paik, si tratta di un percorso attraverso trent’anni di avanguardia, in cui tra l’altro, c’è da registrare una significativa presenza del nostro cinema: con Leonardi da una parte e Bertolucci dall’altra, il cinema italiano, attraverso l’esperienza del Living Theatre, si apriva a prospettive internazionali. Se a questo si aggiunge l’omaggio a Prima della rivoluzione di Bertolucci, non si potrà dire che manchino occasioni per contestualizzare, nel segno della continuità o della rottura a seconda delle opzioni personali o di gruppo, l’attuale ricerca di identità del cinema indipendente italiano. Forse è da questa articolazione, e soprattutto nell’uso non puramente celebrativo che se ne farà, che potranno emergere spunti per superare una situazione di impasse già segnalata da chi ci segue con attenzione: da una parte l’impressione accentuata di aria di famiglia, di déja vu, di una sorta di istituzionalizzazione di generi e linguaggi (Paola Brunetta); dall’altra l’in- capacità della rassegna di Bellaria di «produrre forme di ‘coscienza’ nei filmmakers dei quali si fa portavoce» (Causo & Gariazzo). La vivacità del contesto con l’apertura su prospettive più ampie forse non potrà «produrre», ma certo potrà favorire o incoraggiare quelle prese di coscienza di cui si lamenta la mancanza. D’altra parte, l’affermazione nel Premio Casa Rossa di nomi come quelli di Bruno Bigoni, Carlo Colnaghi, Renato Carpentieri, Luca Bigazzi (che qui sono stati variamente o ripetutamente presenti nelle passate edizioni) dimostra una possibile linea d’identità e di continuità con la (pur recente) tradizione di Anteprima.
Concorso Anteprima
Amor di pene perduto di Roberta Torre
Arte e finzioni di A. di Cintio e F. Bianchini
Buon Natale di E. Lodoli e M. Marchese
La casa di Bernardo di Giovanni Martinelli
De civitate rei di Antonio Rezza
I giovedì di P. Angelini, E. Fabbrucci
Il leone d'argilla di Silvano Agosti
Mangia i cavalli che l'erba cresce di Morando Morandini
Marcia funebre di una marionetta di Beniamino Catena
Memorie del crepuscolo di Paolo Doppieri
Mostra commemorativa di Giacomo Bottonazzi di Danilo Ramirez
New York di Adnrea Corridori
Ogni cosa al suo posto di Paola Sangiovanni
Oreste a Tor Bella Monaca di Carolos Zonars
Poco più della metà di zero di Agostino Ferrente
Precauzione momentanea di Alessandro Lentati
Quando finiranno le zanzare di Giorgio Pandolfi
Raoul Not Making di S. Cuccia e G. Pasciuta
I sommozzatori della terra di Tonino Curagi
Trafficando trafficando di Raffaele Luponio
Il treno di Giuseppe Marcoli
TricicleS di Matteo Pellegrini
Tutti i giorni sì di D. Bortignoni e E. Liccioli
Wagon story - Una storia vaga di Aldo Tota
100... 200... 300... 400... 500x100 di Lorenzo Perrone