1991: differenze tra le versioni

Da Wiki - Archivio per il cinema indipendente italiano.
Thomas (discussione | contributi)
Riga 236: Riga 236:


== Spazio Aperto ==
== Spazio Aperto ==
200 x 100 di Lorenzo Perrone


Adagio e fuga K 546 di Dario Buzzolan
* 200 x 100 di Lorenzo Perrone
* Adagio e fuga K 546 di Dario Buzzolan
* L'alieno di Carlo Sarti
* Alta Murgia di Massimo Salvucci, Carmen Lo Maglio
* L'America me l'immaginavo di Alina Marazzi
* Ancon Dorica di Francesco Colonnelli
* L'anello al dito di Eugenio Sandri, M. Cottone
* I catarri del muezzin di Luigi Miceli La Torre
* La città fortezza di Danilo Madonna
* Colori di Giuseppe De Felici
* Come difendersi dall'invasione di Loris Calcina
* Cupio dissolvi di Paolo Doppieri
* Eldorado di Antonio De Luca
* Et voilà di Paolo Bruttini, Paolo Santinato
* Facoltà di sguardo di Alberto Anile
* Favole di Stefano Bessoni
* Frames di Achille Bellanca
* Il grande gioco di Aurora Canepone
* Il gusto pieno della vita di Jimmi Bielli, Marco Bosca
* Hotel Italia di Francesco Ferrari
* Imprigionato dalla fantasia di Paolo Docile
* Incantatori di serpenti e simili di Anna Quarzi
* Intervallo di Virgilio Prosperi
* Io, tu, noi, tutti? di Francesco Mazzuoli, Gianluca Tomasso
* J.J. WOODWOODPEKER - Il manuale della single di Giacomo De Mas
* Lasa pur ch'al vegna di Salvatore Morelli, Pierluigi Palmonari
* Un lieve rossore nel tempo di Gianfranco Baruchello, Anna Lajolo, Guido Lombardi
* Lilith di Giorgio Brescianini, Sandra Bussoli
* Made in Italy di Marco Perilli
* La donna dei muratori di Luigi Miceli La Torre
* Mental cleaning di Virgilio Prosperi
* Momenti: non cercar di capirmi di Luciano Russo
* Nato libero di Marco Felloni
* Niente lavoro niente lacasa di Lorisae Stefano Andreoli, Stefano Wiel
* Noir! di Massimo Sarzi
* Non date retta al dottor Sogni di Francesco Mazzuoli, Gianluca Tomasso
* Nothing compare to you di Gian Piero Rizzo
* Novembre 1990 "4 giorni a Samarcanda" di Mariella Arena
* Ombre di Lenti Talenti
* Onorio del martinetto di Vanni Perrone
* Panico di Danilo Madonna
* Passaggio vitale di un colore di Alessandra Tomei
* Peggio per tutti di Fabrizio Maddalena, Paola Rita
* Per la serie lamette G.: una giornata di D. di Ugo Buonamici
* Il piccolo venditore di cocco di Alessandro De Orchi Melodia
* Pollock zoom di Fabio Berti
* Quasi un teatro di Fausto Fori
* Quell'episodio dell'immaginazione che chiamiamo la realtà di Guido Lombardi, Gianfranco Baruchello, Anna Lajolo
* Scala A interno 7 di Giovanni Vaccarelli
* I segni del tempo di Michele Ricca
* Uno sguardo di Gianni Peconio
* Silenzio di Danilo Madonna
* Silvana di Silvana Martina
* La stanza del ritratto ovale di Massimo De Carolis, Roberta Merzi
* Stop al panico di Graziella Luccarini & Radikal k.
* Suor scolastica di Vanni Perrone
* Suppietis di Antonio Rezza, Flavia Mastrella
* The big cut di Claudio Serughetti
* Trashman di Pasquale Stanziale
* Trilogia della rosa: teleorso di Benedetto Valdesalici
* Troppo trucido di Piero Balla, Giovanna Massimetti, Carlo Scarrone
* Underground di Fabio Berti
* Vecia Mix di Banda Video
* Vita da cani di Andrea Albertazzi
* La vita è un lungo sogno di Giancarlo Campagnani
* Waltzer di Luca Zanini, Pierr Nosari
* War in the gulf di Claudio Di Campli


L'alieno di Carlo Sarti
Alta Murgia di Massimo Salvucci, Carmen Lo Maglio
L'America me l'immaginavo di Alina Marazzi
Ancon Dorica di Francesco Colonnelli
L'anello al dito di Eugenio Sandri, M. Cottone
I catarri del muezzin di Luigi Miceli La Torre
La città fortezza di Danilo Madonna
Colori di Giuseppe De Felici
Come difendersi dall'invasione di Loris Calcina
Cupio dissolvi di Paolo Doppieri
Eldorado di Antonio De Luca
Et voilà di Paolo Bruttini, Paolo Santinato
Facoltà di sguardo di Alberto Anile
Favole di Stefano Bessoni
Frames di Achille Bellanca
Il grande gioco di Aurora Canepone
Il gusto pieno della vita di Jimmi Bielli, Marco Bosca
Hotel Italia di Francesco Ferrari
Imprigionato dalla fantasia di Paolo Docile
Incantatori di serpenti e simili di Anna Quarzi
Intervallo di Virgilio Prosperi
Io, tu, noi, tutti? di Francesco Mazzuoli, Gianluca Tomasso
J.J. WOODWOODPEKER - Il manuale della single di Giacomo De Mas
Lasa pur ch'al vegna di Salvatore Morelli, Pierluigi Palmonari
Un lieve rossore nel tempo di Gianfranco Baruchello, Anna Lajolo, Guido Lombardi
Lilith di Giorgio Brescianini, Sandra Bussoli
Made in Italy di Marco Perilli
La donna dei muratori di Luigi Miceli La Torre
Mental cleaning di Virgilio Prosperi
Momenti: non cercar di capirmi di Luciano Russo
Nato libero di Marco Felloni
Niente lavoro niente lacasa di Lorisae Stefano Andreoli, Stefano Wiel
Noir! di Massimo Sarzi
Non date retta al dottor Sogni di Francesco Mazzuoli, Gianluca Tomasso
Nothing compare to you di Gian Piero Rizzo
Novembre 1990 "4 giorni a Samarcanda" di Mariella Arena
Ombre di Lenti Talenti
Onorio del martinetto di Vanni Perrone
Panico di Danilo Madonna
Passaggio vitale di un colore di Alessandra Tomei
Peggio per tutti di Fabrizio Maddalena, Paola Rita
Per la serie lamette G.: una giornata di D. di Ugo Buonamici
Il piccolo venditore di cocco di Alessandro De Orchi Melodia
Pollock zoom di Fabio Berti
Quasi un teatro di Fausto Fori
Quell'episodio dell'immaginazione che chiamiamo la realtà di Guido Lombardi, Gianfranco Baruchello, Anna Lajolo
Scala A interno 7 di Giovanni Vaccarelli
I segni del tempo di Michele Ricca
Uno sguardo di Gianni Peconio
Silenzio di Danilo Madonna
Silvana di Silvana Martina
La stanza del ritratto ovale di Massimo De Carolis, Roberta Merzi
Stop al panico di Graziella Luccarini & Radikal k.
Suor scolastica di Vanni Perrone
Suppietis di Antonio Rezza, Flavia Mastrella
The big cut di Claudio Serughetti
Trashman di Pasquale Stanziale
Trilogia della rosa: teleorso di Benedetto Valdesalici
Troppo trucido di Piero Balla, Giovanna Massimetti, Carlo Scarrone
Underground di Fabio Berti
Vecia Mix di Banda Video
Vita da cani di Andrea Albertazzi
La vita è un lungo sogno di Giancarlo Campagnani
Waltzer di Luca Zanini, Pierr Nosari
War in the gulf di Claudio Di Campli
[[Categoria:Edizione]]
[[Categoria:Edizione]]
[[Categoria:1991]]
[[Categoria:1991]]

Versione delle 19:15, 10 mar 2025

Locandina Anteprima per il cinema indipendente italiano, 1991

Ente promotore

Comune di Bellaria Igea Marina, Assessorato alla cultura, Ministero del turismo e dello spettacolo, regione Emilia Romagna, Provincia di Forlì

Direzione

Enrico Ghezzi, Morando Morandini, Gianni Volpi, Gianfranco Miro Gori

Organizzazione

Luigi Barberini

Ufficio stampa

Marzia Milanesi

Nicoletta Donati, Annamaria Gradara, Andrea Menghi per associazione Creattiva

Amministrazione

Saverio Gori

Ospitalità

Eleonora Abbondanza, Marcello Morri

Presentazione

Di Antonio Bernardi

"Altri echi abitano il giardino, li seguiremo?" (T.S. Eliot, Four Quartets)

Il gabbiano di Anteprima compie nove anni di vita e vola alto sorretto da una forza motrice che è la propria curiosità. L'orizzonte è nuovamente mutato; il cinema italiano oggi sembra godere di salute migliore, nuovi autori, di cui non pochi transitati da Bellaria, hanno aperto un varco oltre l'ambito degli addetti ai lavori, facendosi accettare dal grande pubblico.

Questo Festival continua a dare un contributo come luogo di valorizzazione delle risorse intellettuali che il nostro cinema sa produrre. E allora, sul quesito di Eliot, attrezziamoci per cogliere nuovi echi e nuove suggestioni, alcune già sedimentate come nuove esperienze esemplari.

La Scuola di Monaco è l'esempio calzante di un produrre cinema al di là di logiche di colonialismo commercia-le, puntando a creare tecnici e autori del proprio paese e all'interno di un percorso che il cinema europeo sta svelando con coerenza da ormai qualche anno. E questa logica di radicamento accomuna esperienze rilevanti ad un'idea di cinema che cova in seno ad Anteprima; idea che emerge frammentaria ma che possiamo tentare di svelare con una buona dose di compiutezza: il mezzo cinematografico è in grado, per i suoi caratteri tecnici, per l'attenzione che suscita, di estendere, approfondire e penetrare la realtà che ci circonda.

Esso può essere per ciascuno di noi la scoperta del mondo (l'America?), la scoperta di forze vitali, della fecondità della natura, delle possibilità dell'uomo. Così non più un mito simbolico o uno schema intuitivo di un aspetto della vita, ma tutta la vita, nel suo sfondo naturale e nella sua concretezza umana, può divenire spettacolo, e spettacolo indicatore di soluzioni ai problemi della realtà. Questo spettacolo (la visione) in cui l'uomo è messo in presenza di tutta la realtà, diviene coscienza aperta ed attiva di fronte e all'interno della realtà quotidiana.

L'uomo e il mondo si ricongiungono non nel mito, ma nella realtà diventata spettacolo all'uomo che vi si riconosce. Il Cinema può ridare all'esperienza la sua schiettezza e alle cose la loro vitalità; può fare apparire dietro gli schemi (o sullo schermo) di una triste scenografia che inquadra, impoverendola, la visione quotidiana dell'uomo comune, l'esuberante ricchezza della realtà. Ricchezza che è vita e poesia delle cose, è prospettiva aperta dell'esistenza, del crearsi continuo e solidale del mondo degli uomini così differenziato di aspetti e valori.

I nove anni di Anteprima, festival introverso, convivia-le, lontano dalle sfarzose mondanità ma attento al nuovo, al minimale come al macroscopico, alla Metropoli Balneare come al Borgo Rurale, rivelano questa sottile costante convinzione.

Senza titoli

Di Gianni Volpi.

Nonostante tutto, Anteprima - festival sempre nuovo, che sembra sempre cominciare - ha quasi dieci anni. Quasi una tradizione. Quasi un’istituzione. In realtà, resta ciò che è sempre stata, un appuntamento, una data (più o meno fissa), uno spazio d’incontro e di riscontro possibile.

A precluderle ogni ufficialità c’è il suo budget (quest'anno appena meno povero da dare vertigini di lusso; ma sul costo di festival, eventi - non tutti così necessari - che hanno sostituito i cineclub degli anni Settanta a costi decuplicati e senza più circolazione dei prodotti, bisognerà avere il coraggio di intervenire sfidando il nostro spirito di consorteria) e c’è la sua unica trasversalità, una trasversalità tecnologica (che è una continua, paradossale sfida con le ormai mitiche Arene, con il mitico e carico di memorie cinema Astra e i suoi incerti 16mm: una sala davvero all’altezza del progetto resta l’ultimo problema materiale di Anteprima), un attraversamento deliberato di generi, durate, atteggiamenti, di autonomia come valore in sé e di indipendenza come fase transitoria, preparazione, attesa, presentazione per il Cinema: la sua contraddittorietà.

“Spesso, ai margini, c'è qualcosa d’importante”, teorizzava Emnst Bloch. E’ stata la ragion d’essere (forse, la consapevolezza) di Anteprima. Altre realtà, altre sensibilità. E le loro espressioni. A volte, importanti davvero. Non fiori fecondi ad uso di esteti garantiti, fiori spontanei come in comode nostalgie selvagge, ma qualcosa (spesso pagato di persona dagli autori) che possiamo riconoscere, in cui ci possiamo riconoscere. Bellaria, come non mai, è anteprima, figure “storiche” e “scoperte” di appena ieri tornano quest’anno a competere, assieme a nomi ancora sconosciuti con le loro spinte di immaginario, di narrazione, dissonanti. Ma è anche retrospettiva (i panorami talora noti, più spesso sorprendenti che ci abbozzano allievi e “maestri” della Scuola di Cinema di Monaco) e propositiva di qualcosa già visto e magari premiato altrove e riproposto in una sezione a sé come esperienza o soggetto o ricerca comunque “da vedere”. Ma la stessa selezione per il Concorso (una proposta dilatata come la rana di Esopo: ben 221 film e video sottoposti al nostro pre-giudizio e pregiudizio; un rapporto abnorme di scelta, di uno a venti, e con una parte degli esclusi si potrebbe forse mettere insieme un’altra Anteprima, non meno interessante, non meno autoriale) non diventa essa stessa un‘ riconoscimento, un marchio, un’ipotetica proposta oltre i tanti segni e incroci? E intanto il “Casa Rossa”, anno dopo anno, allinea i pochi nomi giusti di un cinema giovane non di ricalco, che a volte può sembrare costeggiare la norma ma non rinuncia a inseguire, con più radicalità, con meno radicalità, “miraggi” sconosciuti ai troppo presto “inseriti”.

Niente linee o scuole, teorizzate prima di esistere, dissolte prima di produrre frutti, ma una ricerca di valori di scrittura e di realtà, così locali e così personali. Non confondibili. I torinesi (di seconda immigrazione) delle fiction-verità di Segre e allievi, i fiorentini autoironici e auto giustificazionisti di Staino, i palermitani “fissati” da Ciprì e Maresco, gli stessi napoletani da commedia-non commedia di Decaro, certe cadenze di parlato e di esistenza emiliane, certe “illuminazioni” lombardo-venete, e certe figure alte o basse, ma tutte a loro modo centrali, di una centralità non scheggiata ne modaiola, secondo una tradizione di Anteprima.

Oggi, c'è una necessità di più. Dopo un decennio, il cinema indipendente - e, con esso, Anteprima - si trova in una fase di uscita, di bisogno di uscire dal ghetto dell'invisibilità diffusa. Indipendenza, scelta o imposta, non significa isolamento, significa autonomia, capacità di stare nello stesso tempo dentro le cose e fuori dalle cose quali sono. E l'attualità di un celebre aforisma di Adorno sul barone di Münchausen che si tira fuori dallo stagno afferrandosi al proprio codino.

Un gesto materiale, concreto di utopia, di follia attiva, non arresa. E allora perché non lavorare a un "mercato" per il "corto" - il corto non necessariamente breve, della durata che prescrivono i manuali e le leggi di "aiuto" al cinema, ma in quanto non è la fiction canonica, standard produttivo e attori riconosciuti, e così via. 'Il "corto", tutto ciò che sta tra i dieci e i quaranta minuti, se non tra un minuto e un'ora (che è poi la misura dei prodotti presentati a Bellaria), invece del lungometraggio "impossibile" (e quasi tutti scartati; ma anche i più fortunati e riusciti per ora restano su una "mattinata" veneziana e una distribuzione aleatoria). Perché non deve trovare i suoi canali di sbocco come in qualche altro paese europeo? La RAI; i cinema d'essai; i cineclub qua e là resuscitati come "Studio", quando non come "Museo del Cinema"; altri luoghi di un pubblico di nuovo "curioso", che un po' torna a esserci: tutte ipotesi meno astratte, meno casuali, di quanto si possa pensare.

Il corto, come dice chi ha un posto nel "sistema medio-logico avanzato", buca il palinsesto, può mutare i ritmi della séances delle sale. 16mm (che ad Anteprima sono tornati a occupare metà Concorso) subito usabili per antica convenzione, per comodità di proiezione, per il feticcio della pellicola, perché ricordano il Cinema, il film, e un video uscito "dall'ingorgo tecnologico", narcisismo degli strumenti, per tentare una "possibilità di rappresentazione", il dispiegarsi delle differenze.

Ormai "genere a sé", presente e vincente anche nei Grandi Festival, parte essenziale e misconosciuta (che comincia appena a essere riconosciuta da giurati e critici e - ma non da noi - da "televisivi") del cinema dell'ultimo decennio, possono rifondare un nuovo possibile "consumo", non ripetere l'underground. Non poche questioni importanti di questi anni si sono spente prima di divenire risposte (è il cattivo costume di tutta la vita pubblica). Questioni non "superate", ma respinte ai margini come "démodées". Tornano sotto altre apparenze. Impongono i loro tempi. Il loro tempo, "più veloce più lento, né l'uno né l'altro", come intitolava un racconto inedito appena ritrovato del grande Chandler, che preferiva nella musica, nell'amore, nel ritmo di un cinema e di un festival (aggiungiamo) un perfetto "presto ma non agitato". Una "dose ragionevole di audacia". Un bel programma per cineasti indipendenti e per Anteprima, lasciato da uno scrittore che ha saputo "passare il Rubicone" di tante esclusioni. E il Rubicone, secondo ricerche recenti, non scorre, non si "passa" tra Bellaria e Igea?

Premio Casa Rossa al miglior film dell'anno

Concorso anteprima

Proposte

Concorso 3 minuti a tema fisso (Made in Italy)

  • Io so di Alessandro Amaducci
  • In onda di Mariella Arena
  • Interno tedesco di Mimmo e Alex Avellis
  • Zampa di Milano di Pietro Balla, Giovanna Massimetti, Carlo Scarrone
  • W W L’ apartheid di Pietro Balla, Giovanna Massimetti, Carlo Scarrone
  • Made in Italy (il ventaglino) di Maurizio Barcia, Bernd Gòrner
  • Un santo tutto Made in Italy di Lena Baronio
  • A Claudio Villa (original sound) di Marco Bedini
  • Made in Italy by Beltrami di Carlo e Gianni Beltrami
  • Enrico Ghezzi in slow motion di Roberto Bernasconi
  • Novantanove canali di Roberto Bernasconi
  • La pizza di Renata Berti
  • Shot in Italy di Alain Bichon
  • Matteo in Italy emozioni alla deriva di Stefania Binato
  • Macchinette difettose ovvero senza l’amore c'è sol la menzogna di Massimo Blandini, Davide Lo Verde
  • La cazzimma di Aldo Bluso
  • Ciao, sono un amico di Emanuele di Maurizio Bonetali
  • Carta straccia di Luca Bottoni
  • Finestre azzurre di Marilù Cafiero, Giovanna Massimetti
  • Il paese dei balocchi di Marco Caldiron
  • Pax-Max di Alberto Callari
  • Non si può andare avanti così di Giancarlo Campagnani
  • Immagine e somiglianza di Umberto Cantone
  • Tesori d'Italia di Paola Caputo, Alessandra Tomei
  • Made in Italy non funziona di Mauro Carli
  • Occupato di Silvia Casadei
  • La prima volta di Deborahh di Tiziana Ciancietta
  • Depression napoliten di Domenico Ciruzzi
  • Torna a Surrientu di Francesco Colonnelli
  • Giulio X di Salvo Cuccia
  • Mocca di Cristina D’Osualdo, Giovanna Martinelli
  • Matrimonio Made in Italy di Roberta Davoli
  • Made in Italy di Giacomo De Bastiani
  • Made in Italy di Domenico De Vito
  • Coincidenze di Emanuela Del Monaco
  • Cartoline dall'Italia di Pasquale Di Ianni
  • Ladri di mountain bike di Stefano Dongetti
  • Onnivori di Fabio Ferrari, Roberto Lavini
  • Chiusi fuori di Giuliano Fiorini-Rosa
  • Finchè la b... va di Angela Galeotti
  • Sabato (c’ è qualcosa nell’aria) di Stefano Giovagnoni
  • Made in Italy di Marina Gramaccioni
  • Perchè non parli di Roberto Lagonigro
  • Bec tu de fiuciar di Giovanni Lumini
  • Contrasti di Elisabetta Luzzardi
  • 1945-1990 - ricordi ed emozioni di Carlo Magri
  • Girarrostico di Domenico Maida
  • Non abbiamo più l’età di Cristina Manzoni
  • Made in Italy di Giuseppe Marcoli
  • Souvenir di Silvana Martina
  • Vacuo di Giampaolo Mattiello
  • Made in Italy di Riccardo Mazzon
  • Made in Italy (ipotesi di una sigla) di Francesco Mazzuoli
  • Francesco di Marco Mencacci
  • La signora di William Molducci
  • Sformato in Italy di Francesco Montelli
  • Pazzel di Giovanna Ori, Jonathan Degani, Andrea Tommesani
  • Fratelli d'Italia di Benedetto Parisi
  • Fatta in Italia di Lorenzo Perrone
  • Maiali di Lorenzo Perrone
  • Medinitaly di Vanni Perrone
  • Quel ricordo impossibile di Antonello Pesenti
  • Ma tte in Italy di Monica Petracci, Giovanna Zanchini
  • E bravo Goffredo! di Andrea Piazza
  • Strangers (straniere) di Carola Picciotti
  • Piove... di Maurizio Pleuteri
  • Il giorno della Calabria di Domenico Polimeni
  • Il bel paese di Marco Pozzi
  • Calcio di rigore di Marco Pozzi
  • Spot Italia di Virgilio Prosperi
  • Callaghan di Roberto Quagliano
  • Simboli di Raffaele Rago
  • Made in Italy di Ralenti Cinema e Video
  • Bonvacanz di Enrico Rimoldi
  • Terminal quartet di Daniela Robuschi
  • Il tifoso di Daniele Rossi, Stefano Giottoli
  • Made in Italy o Ylati ni Edam? di Monica Rossi
  • Telefoni italiani di Pierluigi Sabbioni Bonfatti
  • La melanzana di Eugenio Sandri
  • Un nome una storia? di Luca Sartini
  • Viaggio in Italia di Schermo bianco
  • Il sogno di Pasolini di Schermo bianco
  • La notte in cui tutte le vacche sono italiane di Schermo bianco
  • Rouge à levres di Giuseppe Selva
  • La ruota di Piero di Lello Sguanci
  • L'altra Calabria:- Sibari-Altomonte di Paolo Sorrentino
  • Comunismo Made in Italy di Giovanni Spada
  • Arrangiarsi di Lorella Stortini
  • Tirami su di Daniela Tani
  • Doppio taglio di Alessandra Tognazzi
  • Made in Italy di Valentina Tosoni
  • Non c'è titolo di Davide Troncossi
  • La vita di Benedetto Valdesalici
  • Come si sta senza Susanna di Paolo Vernaglione
  • Niro niro di Marco Zaffaroni

Concorso metropoli balneare

Retrospettiva la scuola di monaco

  • ALABAMA - 2000 LIGHT YEARS (ALABAMA - 2000 ANNI LUCE) di Wim Wenders
  • ALBERT - WARUM? (ALBERT - PERCHE??) di Josef Rédl
  • BOURBON STREET BLUES di Douglas Sirk
  • DOPPELSPIEL (DOPPIO GIOCO) di Spiro Taraviras
  • DER ERSTE WALZER (IL PRIMO WALZER) di Doris Dérrie
  • DAS GESICHT (IL VOLTO) di Cinzia Torrini
  • DER HENNESSY - PREIS (IL PREMIO HENNESSY)
  • JOSEFINE di Susanne Aernecke
  • LAUTLOS (IN SILENZIO/SENZA FAR RUMORE) di Katja von Garnier
  • DER LÙGNER (IL BUGIARDO) di Mika Kaurismiiki
  • REISE FÙR DEN BLASSEN MANN (IL VIAGGIO DELL'UOMO PALLIDO) di Rainer Kaufmann, Susanne Schlegelmilch, Ayse Kémiircuoclu, Radu Simounescu, Sénke Wortmann
  • SALZ FÙR DAS LEBEN (SALE PER LA VITA) di Rainer Kaufmann
  • TOMMY KEHRT ZURÙCK (IL RITORNO DI TOMMY) di Ulrich Edel
  • UNTER FREUNDEN (TRA AMICI) di Anno Saul
  • WEIHNACHTSMARCHEN (FIABA DI NATALE) di Bernd Eichinger
  • ZARTBITTER (TENEROAMARO) di Ute Krause
  • DER ZAUBERLEHRLIG (APPRENDISTA STREGONE) di Dieter Deventer

Spazio Aperto

  • 200 x 100 di Lorenzo Perrone
  • Adagio e fuga K 546 di Dario Buzzolan
  • L'alieno di Carlo Sarti
  • Alta Murgia di Massimo Salvucci, Carmen Lo Maglio
  • L'America me l'immaginavo di Alina Marazzi
  • Ancon Dorica di Francesco Colonnelli
  • L'anello al dito di Eugenio Sandri, M. Cottone
  • I catarri del muezzin di Luigi Miceli La Torre
  • La città fortezza di Danilo Madonna
  • Colori di Giuseppe De Felici
  • Come difendersi dall'invasione di Loris Calcina
  • Cupio dissolvi di Paolo Doppieri
  • Eldorado di Antonio De Luca
  • Et voilà di Paolo Bruttini, Paolo Santinato
  • Facoltà di sguardo di Alberto Anile
  • Favole di Stefano Bessoni
  • Frames di Achille Bellanca
  • Il grande gioco di Aurora Canepone
  • Il gusto pieno della vita di Jimmi Bielli, Marco Bosca
  • Hotel Italia di Francesco Ferrari
  • Imprigionato dalla fantasia di Paolo Docile
  • Incantatori di serpenti e simili di Anna Quarzi
  • Intervallo di Virgilio Prosperi
  • Io, tu, noi, tutti? di Francesco Mazzuoli, Gianluca Tomasso
  • J.J. WOODWOODPEKER - Il manuale della single di Giacomo De Mas
  • Lasa pur ch'al vegna di Salvatore Morelli, Pierluigi Palmonari
  • Un lieve rossore nel tempo di Gianfranco Baruchello, Anna Lajolo, Guido Lombardi
  • Lilith di Giorgio Brescianini, Sandra Bussoli
  • Made in Italy di Marco Perilli
  • La donna dei muratori di Luigi Miceli La Torre
  • Mental cleaning di Virgilio Prosperi
  • Momenti: non cercar di capirmi di Luciano Russo
  • Nato libero di Marco Felloni
  • Niente lavoro niente lacasa di Lorisae Stefano Andreoli, Stefano Wiel
  • Noir! di Massimo Sarzi
  • Non date retta al dottor Sogni di Francesco Mazzuoli, Gianluca Tomasso
  • Nothing compare to you di Gian Piero Rizzo
  • Novembre 1990 "4 giorni a Samarcanda" di Mariella Arena
  • Ombre di Lenti Talenti
  • Onorio del martinetto di Vanni Perrone
  • Panico di Danilo Madonna
  • Passaggio vitale di un colore di Alessandra Tomei
  • Peggio per tutti di Fabrizio Maddalena, Paola Rita
  • Per la serie lamette G.: una giornata di D. di Ugo Buonamici
  • Il piccolo venditore di cocco di Alessandro De Orchi Melodia
  • Pollock zoom di Fabio Berti
  • Quasi un teatro di Fausto Fori
  • Quell'episodio dell'immaginazione che chiamiamo la realtà di Guido Lombardi, Gianfranco Baruchello, Anna Lajolo
  • Scala A interno 7 di Giovanni Vaccarelli
  • I segni del tempo di Michele Ricca
  • Uno sguardo di Gianni Peconio
  • Silenzio di Danilo Madonna
  • Silvana di Silvana Martina
  • La stanza del ritratto ovale di Massimo De Carolis, Roberta Merzi
  • Stop al panico di Graziella Luccarini & Radikal k.
  • Suor scolastica di Vanni Perrone
  • Suppietis di Antonio Rezza, Flavia Mastrella
  • The big cut di Claudio Serughetti
  • Trashman di Pasquale Stanziale
  • Trilogia della rosa: teleorso di Benedetto Valdesalici
  • Troppo trucido di Piero Balla, Giovanna Massimetti, Carlo Scarrone
  • Underground di Fabio Berti
  • Vecia Mix di Banda Video
  • Vita da cani di Andrea Albertazzi
  • La vita è un lungo sogno di Giancarlo Campagnani
  • Waltzer di Luca Zanini, Pierr Nosari
  • War in the gulf di Claudio Di Campli