2007
Enti promotori
Comune di Bellaria Igea Marina, Assessorato alla Cultura, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione generale per il cinema, Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini
Direzione
Direzione Artistica
Fabrizio Grosoli
Assistente di direzione
Michela Mercuri
Direzione organizzativa
Antonio Tolo
Segreteria, ricerca film e ospitalità
Nicoletta Casali, Cristina Gori, Giorgia Lazzari
Traduzioni
Giorgia Lazzari, Nathalie, Masini, Stella Pellegrini
Ufficio Stampa
Catia Donini, Barbara Perversi, Michela Mercuri
Catalogo
Alessandra Fontemaggi, Antonio Tolo
Immagine di copertina
Gianluigi Toccafondo
Sigla
Alessio Fattori
Presentazione

Il Sindaco Gianni Scenna, L'Assessore alla Cultura Alga Franciosi
Bellaria Igea Marina festeggia le nozze d’argento con il suo Festival del Cinema Indipendente. È un traguardo significativo e simbolico che ci vede consolidare l'impegno a fare emergere opere che difficilmente trovano spazio nei soliti circuiti commerciali. Nel panorama nazionale il BFF ha acquisito un suo ruolo, meglio definito già lo scorso anno quando si è connotato come “piazza” per il film di realtà. Quest'anno si delinea più precisamente la svolta impressa nella precedente edizione verso questo genere che ben si coniuga con una vasta gamma di espressioni. Anteprima doc in questa edizione si presenta con un programma ricco e variegato di opere italiane e con il rafforzamento della sezione internazionale, un passo per ampliare l'orizzonte su ciò che avviene nel mondo. Vanno verso questo fine le sezioni “Rock Around the Doc” e l'omaggio a D. A. Pennebaker che vede l'incontro, sulla strada della musica, con il Biografilm di Bologna. Con il supporto della Regione Emilia-Romagna si terrà un'ideale staffetta che inizierà a Bellaria Igea Marina il 1° e terminerà a Bologna il 10 giugno; una maratona dedicata a due maestri, D.A. Pennebeker e Chris Hegedus, con la proiezione di film musicali sulle perfomance e le figure di vere leggende del rock come Bob Dylan e Jimi Hendrix. Non è che una delle collaborazioni che caratterizzano il BFF 25: altre riguardano l'ante- prima di In Memoriam: Alexander Litvinenko, assieme al Premio Ilaria Alpi di Riccione e Genova 01 di Fausto Paravidino, con il Premio Riccione per il Teatro. Nel contempo si vedrà il completamento del progetto “Film di cassetto” promosso insieme con Cineteca e Provincia di Rimini. La possibilità data ai giovani registi di emergere, gli omaggi e i compleanni dedicati al cinema di Ferreri, Faenza, Gregoretti e Andreassi, vanno tutti verso un ideale passaggio di testimonianze. Si può dire che la maturità di Anteprima va letta nel suo coniugare tradizione e novità, peculiarità e rapporto con altri eventi e Istituzioni.
AnteprimaDoc
BellariaFilmFestival anno 25. AnteprimaDoc anno secondo
Il Festival più antico dedicato al Cinema Indipendente e raggiunge un'età simbolicamente ragguardevole. La voca ° verso il film documentario - dichiarata lo scorso anno - sì consolida e si precisa. Oggi il racconto del reale appare con sempre maggiore evidenza come la forma realmente contemporanea, come l'espressione più consona all'essere indipendente. Fare cinema documentario significa aprirsi con immediatezza a ogni possibile contaminazione narrativa , inventare di continuo generi e modelli di rappresentazione, immaginare scenari di produzione e diffusione che (a partire da una condizione di povertà) vanno comunque oltre gli schemi del mercato attuale, porsi la questione di chi guarda e parla al cinema, di quale rapporto, quale distanza va instaurata con il soggetto filmato, con lo spettatore. Una questione che è prima di tutto di ordine etico, come già sapeva Bazin, apparentemente inattuale e desueta e invece irrinunciabile. In fondo i 18 film indipendenti italiani selezionati per il Concorso AnteprimaDoc sono altrettante declinazioni (e sperimentazioni) di questo racconto del reale ancora così poco codificato e “controllato” - nonostante abbia, lo si sa, l'età stessa del cinema - proprio perché di per sé non riconciliabile con un mainstream di immagini e suoni che sembra viaggiare nella direzione opposta, quella di un occultamento progressivo di ogni traccia della realtà attraverso l'affermarsi del cinema da virtual game, ma anche attraverso una pornografica esibizione dei simulacri di quotidianità (la verità del reality). Un Festival (questo non vale solo per Bellaria) non deve però mai illudersi di aver trovato un suo centro, deve stare in perenne movimento e in ricerca del nuovo. Quest'anno l'ambizione è quella di confrontare sempre meno timidamente (nonostante un budget decisamente inadeguato a soste- nere l'impresa) la produzione italiana con quella internazionale. Confermata la sezione Diary & Family Movie: del resto la tendenza al racconto autobiografico e privato, all'emergere dell'io del cineasta nelle premesse e nel cuore della narrazione ci sembra la più significativa del cinema di questi anni. E abbiamo chiamato a parlarcene un grande documentarista e teorico del cinema documentario come Jean-Louis Comolli. La novità è l'apertura a uno dei generi classici del documentario creativo, quello basato sull'interazione con la musica che siano biografie di grandi performer o rappresentazioni di storiche performance. Da qui la sezione Rock Around the Doc, da qui sopratuto l'omaggio - pensato in collaborazione con il Biografilm di Bologna - a una coppia di maestri del genere D.A. Pennebacker e Chris Hegedus, cioè la dimostrazione vivente di come il cinema diretto a partire dagli anni ‘60 abbia trovato nell'incontro con la creatività musicale un suo fertile terreno d'elezione. E un altro rapporto di produttiva cooperazione con una delle manifestazioni più importanti nel mondo del reportage televisivo internazionale, il Premio Ilaria Alpi di Riccione, ha consentito di proporre in anteprima nazionale assoluta un autentico evento come "In Memoriam: Alexander Litvinenko di Jos De Putter" un documentario impressionante basato su una delle due interviste concesse dall'oppositore di Putin prima della sua tragica scomparsa. In realtà - per tornare alla selezione italiana - c'è molto di nuovo anche nel tradizionale Premio Casa Rossa. L'ambizione è che questo riconoscimento arrivi a segnalare il migliore tra i film documentari dell'intera stagione scelto tra una rosa effettivamente rappresentativa. Per questo si è deciso di Operare una preselezione ins stretta collaborazione con gli amici dell'Associazione di categoria Doc/It che ci hanno aiutato ad approntare l'elenco dei titoli elegibili (oltre 230, a ulteriore testimonianza di una produzione incredibilmente vitale e diffusa ancorché non compiutamente “emersa") e dei votanti più di 20 tra critici, direttori di festival, registi e produttori. I titoli preselezionati saranno poi visionati durante il Festival da una Giuria di circa 30 studenti provenienti da diversi istituti universitari e scuole di cinema nazionali per arrivare infine al Casa Rossa 2007. Al centro delle retrospettive e degli omaggi di questa edizione sta invece un lavoro già avviato lo scorso anno che consiste nel recupero della memoria di quella che è stata la grande stagione del cinema - e in particolare del documentario - italiano. Va in questa direzione la proposta del “primo” Gregoretti, quello dei programmi RAI degli anni ‘50, testimonianza del lavoro straordinario di un grande inventore di televisione ( i suoi lavori appaiono innovativi ancora oggi) che dimostra cosa avrebbe potuto essere il documentario - e non fu - nella tv dei nostri tempi. E così l'omaggio a Raffaele Andreassi, un altro grande e misconosciuto cineasta, ricordato appena per i suoi folgoranti capolavori sugli artisti naif e invece documentarista a tutto campo, lirico e “naturalista” al tempo stesso. Ma sta tutta nel senso della nostra ricerca anche la tradizionale “Festa di compleanno” che questa volta ricorda i trent'anni di Forza Italia! di Roberto Faenza, atipico, per il nostro cinema, lungometraggio politico di montaggio che ai nostri occhi di oggi potrà sembrare magari al tempo stesso figlio del suo tempo e profeticamente moderno. Ed è così ugualmente per il ricordo a 10 anni esatti dalla sua davvero prematura scomparsa (affidato in buona parte agli amici e ai collaboratori che lo hanno seguito per strade impervie) di uno dei pochi grandi nostri autori che ha saputo portare avanti con coerenza una poetica scomoda, sgradevole, agli antipodi del compiacimento e della ruffianeria estetica, e per questo geniale: Marco Ferreri. Ricordo, per concludere, che tra i compagni di strada del Bellaria Film Festival c'è anche quest'anno un canale televisivo, RaiSat Cinema. A noi non può che sembrare significativo e incoraggiante l'incontro con un'emittente che si è data come vocazione prioritaria l'attenzione al cinema italiano. Ma il dato per noi più importante è l'impegno della rete ad acquisire - fatte salve le verifiche delle condizioni di mercato - i film vincitori dei 2 concorsi principali, AnteprimaDoc e Casa Rossa. Lo prendiamo come un atto di fiducia nei confronti del Festival ma soprattutto verso quella bella parte di cinema indipendente che è oggi il film documentario italiano.
Film
- 20 mg di Margherita Ferri
- Agente apri di Marina Ballo Charmet, Walter Niedermayr
- Cammino e dietro camminano le stelle di Wiliam Farnesi
- Casa mia di Debora Scaperrotta
- Frammenti d’Italia. Partitura per immagini, suoni e parole di Bruno Bigoni
- Hypno-bici di Silvio Canini
- Martha, memorie di una strega di Giovanni Calamari
- Ombre lucenti di Nino Bizzarri
- Onibus di Augusto Contento
- Polistirene di Anna Franceschini
- Le regole del gioco di Francesco Gatti
- R-Esistenze di Marco Pasquini
- Taccone. Fuga in salita di César Meneghetti e Elisabetta Pandimiglio
- Terra ferma di Michael Beltrami
- Urgon di Frediana Fornari
- Le vie dei farmaci di Michele Mellara, Alessandro Rossi
- La vita come viaggio aziendale di Paolo Muran
- Zapato verde zapato rosa di Francesca Maria Svampa
Concorso 150''